Il borgo meridionale dove nascono le celebrità

È il luogo dove sono venuti al Mondo i nonni paterni di Madonna e del Segretario Stato americano Mike Pompeo. È dal 2001 parte del circuito "I borghi più belli d'Italia" e si trova in provincia di L'Aquila, a 700 metri sopra il livello del mare. Il simbolo di questa cittadina è il Castello Caldora, caratterizzato da 3 torri quadrate che risalgono al XIV secolo e da torri rotonde di 100 anni dopo.

Il fortilizio è circondato da un fossato e fa parte del sistema difensivo della Valle Peligna, insieme ai castelli di Pettorano, Introdacqua, Anversa, Bugnara, Popoli e Roccacasale. Questo edificio contribuisce ad accrescere l'atmosfera suggestiva del posto, che si può apprezzare grazie ad una passeggiata per i vicoli acciottolati. In questo modo, ci si può "imbattere" nella "Canaje" (lavatoio pubblico) e nella cosiddetta "Petra Tonna" (pietra dello scandalo), una roccia usata come unità di misura del grano sulla quale i debitori insolventi erano costretti nudi.

Tra i siti da visitare ci sono di sicuro gli edifici di culto, come la Chiesa Madre e quella di San Marcello. La prima risale al Cinquecento e presenta una facciata con meridiana e volta con stucchi. Il Campanile è il secondo per altezza di tutto l'Abruzzo, superato solo da quello dell'Annunziata di Sulmona. La seconda è la più antica in loco (del 1047). Da non perdere nemmeno i Palazzi signorili fra cui Palazzo Tonno (del '600), Palazzo La Rocca (che oggi ospita il municipio) e Palazzo Granta e il suo splendido portale monumentale.

Pacentro Castello Caldora
Uno scorcio del Castello Caldora.

Attrazione per chi ama stare a contatto con la Natura sono le grotte di Colle Nasca, dove è possibile ammirare pietre rupestri in ocra rossa. Sul posto si svolge, ad inizio agosto, la sagra della Polta (piatto a base di verdure bollite, ripassate in padella con aglio e peperoncino); a metà agosto, l'Arruolamento della Gente d'Arme, rievocazione storica dell'arruolamento e investimento dei Cavalieri nel 1450; la I domenica di settembre, la festa della Madonna di Loreto e la corsa degli Zingari, un palio che comporta una sfida podistica per i sentieri della zona in onore della Beata Vergine.

Il nome ha origine incerta. Esistono diverse teorie a riguardo quali la derivazione dai vocaboli: Pacinus, Pacinos, Pacine, Pacino. Probabile che il termine giunga a noi dal latino. Da segnalare la leggenda del troiano Pacinus che, sbarcato alla foce del Tevere con Enea, avrebbe abbandonato il condottiero troiano e si sarebbe avviato a piedi nell'entroterra fino ad arrivare dove oggi sorge il borgo, insediarsi sul posto e fondare l'attuale comune.

La prima menzione storica è datata VIII secolo mentre l'edificazione del castello risale al X-XI secolo. Tra il 1270 circa e il 1464 è coinvolta nella lotta tra angioini e aragonesi per il controllo del Regno di Napoli. Pacentro è schierata con i francesi contro Sulmona, che parteggia per gli spagnoli. Il centro vive un periodo di splendore con il capitano di ventura Giacomo Caldora. Tra il 1483 e il 1612 diventa proprietà del ramo napoletano della famiglia Orsini.

Pacentro Mike Pompeo
Il Segretario Di Stato Mike Pompeo visita Pacentro. Ottobre 2019.

Tra il 1613 e il 1624 passa nelle mani del comandante militare Antonio Domenico De Sanctis e, dal 1626 al 1648, dei Colonna, principi di Zagarolo. Prima dell'abolizione del feudalesimo (nel biennio 1806-08), gli ultimi proprietari saranno i marchesi Recupito di Raiano. Dopo l'Unità d'Italia sarà interessata dal brigantaggio.