Storia del Sud Italia: il giovane sovrano meridionale

Cade oggi l'anniversario di un matrimonio che ha segnato le sorti del Mezzogiorno d'Italia. In data odierna, nel 1391, Martino d'Aragona sposava Maria di Sicilia, diventando così re consorte dell'isola. Questo episodio sancì l'inizio dell'epopea di colui che fu detto "il Giovane", così da differenziarlo dal padre di cui portava lo stesso nome. Martino il Vecchio era re di Aragona, Corsica, Maiorca e Sardegna ed ebbe il figlio dall'unione con Maria de Luna, figlia del conte omonimo.

Maria era erede al trono siciliano, in quanto figlia di Federico IV il Semplice. Il suo status la rendeva "un elemento prezioso" nella lotta politica tra le fazioni dei catalani e dei latini per il possesso dell'isola. Nel 1379, mentre si trovava nel Castello Ursino di Catania, era rapita da Guglielmo Raimondo III Moncada e trasferita in Spagna, dove a Barcellona, 12 anni più tardi, si univa in matrimonio con Martino il Giovane. I detrattori di quest'ultimo sostennero che l'unione fosse nulla in quanto i due sposi erano cugini (per la precisione, Maria era cugina di I grado del padre di suo marito).

Sia come sia, nel 1392, Martino sbarcava in Sicilia ed era incoronato, insieme alla moglie, nella cattedrale di Palermo. A questo punto molti dei suoi avversari preferirono giurargli fedeltà. Gli unici che continuarono a sfidarlo furono i Chiaramonte, guidati dal conte Andrea e la famiglia degli Alagona. Il comandante dell'esercito iberico Bernando Cabreba ebbe la meglio anche su questi ribelli e Andrea, catturato, fu giustiziato nonostante gli fosse stato assicurato il contrario. Tuttavia, la scomparsa dei Chiaramonte non mise fine alle rivolte.

Ben presto, si ebbero nuove sollevazioni e, così, in aiuto di Martino arrivò il padre, Martino il Vecchio. Costui riuscì a conquistare Trapani e Palermo, ma ci volle ancora molto tempo prima che l'isola fosse pacificata. La pace ritornò solo nel 1398. 3 anni più tardi, moriva Maria e Martino il giovane divenne unico re. In quell'occasione ripudiò il trattato di Avignone e smise di considerarsi vassallo del regno di Napoli. Il 21 maggio 1402 sposava, per procura, Bianca di Navarra.

Nel 1408 diede il via ad una spedizione militare in Sardegna, per recuperarla al potere aragonese. Il 30 giugno dell'anno successivo otteneva la vittoria nella battaglia di Sanluri, nel cagliaritano. La gioia per il successo fu effimera perché si ammalò. Infatti, contrasse la malaria. A seguito delle complicazioni dovute alla malattia, moriva il 25 luglio ed era seppellito nella cattedrale di Cagliari.