Il borgo del Sud suddiviso in 138 frazioni

È tra i più belli d'Italia e può vantare la bandiera arancione del Touring Club nazionale. Ci riferiamo a Locorotondo, comune che sorge nei pressi di Bari, detto in dialetto "U Curdùnne". Nel corso della sua storia, ha avuto diversi nomi, da Castel San Giorgio, in onore del santo patrono, a Casale Rotondo, fino ad assumere l'attuale denominazione, nel 1834.

Il toponimo rimanda alla forma del centro storico che è organizzato in un insieme di cerchi concentrici, composto da edifici di colore bianco e deriverebbe dal latino "Locus Rotundus", cioè luogo rotondo. Da questa centro della Puglia si può godere di una vista mozzafiato su tutta la Valle d'Itria. Si ipotizza che il sito fosse già frequentato tra il IX e il VII secolo a. C., ma il primo documento in cui è citata la cittadina risale al 1195. Durante il Trecento, è un casale e, nel corso del XV secolo, è di proprietà di diversi feudatari: Del Balzo-Orsini, Loffredo e Carafa, che costruiscono mura e castello distrutti a metà del XIX secolo.

La nascita di un proprio territorio comunale avviene nel 1566. Del 1645 è la prima edizione del "Dono", cioè l'offerta di un cero ed una corona di fiori alla sacra immagine del Patrono. Invece, la devozione per il Protettore locale San Rocco ha origine dal fatto che salvò la popolazione dalla peste (XVIII secolo). Dalla cittadina si può apprezzare un belvedere unico, che si compone di trulli, masserie, vigneti ed uliveti. Il caratteristico bianco è dovuto alla calce che si utilizzava e, sul posto, è un trionfo di balconi e tetti aguzzi.

Locorotondo Puglia
La magica atmosfera del Natale per i vicoli di Locorotondo.

Tra i siti da visitare, la Chiesa Madre con facciata in stile cinquecentesco e pianta a croce. L'interno è dominato da un mix di stile barocco e rinascimentale, con altare in marmo. Innalzata nel 1660, la Chiesa Madonna della Greca ha portone con lunetta rialzata, sormontato da rosone triforato. Da vedere pure il Palazzo Morelli, con portale decorato e balconcini in ferro battuto, tipici del barocco meridionale pugliese. Imperdibile la Torre dell'Orologio (1819), che ospitava il Municipio. Nei locali della biblioteca comunale si può apprezzare una mostra archeologica in merito a reperti neolitici e dell'età del Ferro.

In loco si svolgono le celebrazioni in onore di San Giorgio (22-23 aprile), la festa di San Rocco (14-17 agosto) e la "Sagra delle Gnummaredde suffuchete", involtini di trippa simili a quelli che si cucinano in Basilicata e altre parti del Sud Italia. Insomma, un piccolo gioiello meridionale che vale la pena visitare.