Il borgo meridionale incastonato nella roccia

Fa parte del circuito dei più belli d'Italia. Si tratta di un luogo dove la fusione tra uomo ed ambiente circostante, si potrebbe dire, è del tutto perfetta. Ci riferiamo a Sperlinga, comune in provincia di Enna, in Sicilia. Questa località prende vita dalle pietre, da cui sono state ricavate abitazioni. Rocce che, poi, con il passar del tempo, hanno fatto da base per successivi edifici.

Il nome sembra derivi dal greco ed è giunto a noi attraverso la mediazione del latino "spelunca", ovvero grotta, chiaro riferimento al territorio su cui sorge la cittadina. La prima notizia documentata dal punto di vista storico risale ad un privilegio del 1082, emanato dal Conte Ruggero d'Altavilla. In seguito, fu colonizzata da popolazioni lombarde e, nel corso dell'XI secolo, risulta come "castrum". Durante i Vespri siciliani, è l'unica fortezza dell'isola che rimane fedele agli angioini. Fino al XVI secolo appartiene alla famiglia Ventimiglia che ne cede il possesso a Giovanni Forti Notoli, nel 1597.

A partire da questa data inizia l'espansione urbana, legittimata da Re Filippo II di Spagna. Nel 1658 è venduta a Giovanni Stefano Oneto, ma i Notoli tengono per sé il titolo di Principi. Nel 1862 passa in enfiteusi al Barone Nuzio Nicosia da Nicosia, i cui eredi, nel 1973, lo doneranno all'amminstrazione locale. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per la precisione, nel 1943, in occasione dello sbarco alleato sull'isola, nella vicina contrada Ponte Capostrà fu scattata la foto di Robert Capa che ritrae un contadino del posto fornire indicazioni stradali ad un soldato americano.

Sperlinga Robert Capa
Contrada Ponte Capostrà, 1943. Un contadino indica la strada per Sperlinga ad un soldato americano. Foto di Robert Capa.

Tra i luoghi da visitare c'è di sicuro il castello che è un maniero rupestre, sorto su un precedente edificio molto antico (XII-VIII secolo a. C.) su cui è stato innalzata l'attuale struttura a partire, è probabile, dal 1080. Nel 1282 una guarnigione francese vi trovò rifugio per un anno. A testimonianza di ciò la scritta sull'arco dell'androne (del XVI secolo): "Quod Siculis placuit sola Sperlinga negavit" ("Quello che fu deciso dai siciliani, fu disatteso solo da Sperlinga").

I diversi ambienti spuntano dal tufo ed è di particolare bellezza la sala circolare con 12 nicchie che si trovano ad una distanza sempre maggiore l'una dalle altre. Dalla torre si può ammirare un panorama mozzafiato e il fortilizio è circondato da 50 grotte artificiali, abitate fin dai tempi più remoti. In alcune delle caverne ha sede il museo etnografico. Imperdibili anche gli edifici di culto, come la chiesa della Mercede, quella Madre e quella dedicata a Sant'Anna.

Per quanto riguarda gli eventi, il 24 giugno si celebra il Santo Patrono San Giovanni Battista e il 16 agosto si tiene il Corteo Storico delle Dame dei Castelli di Sicilia. Lo stesso giorno si svolge la sagra del Tortone, un dolce di pasta di pane fritta in olio e cosparsa di zucchero misto a cannella mentre il 6 dicembre c'è il Prespe Vivente. Da gustare i formaggi locali (caciocavallo, piacentino), la ricotta fresca e la "frascàtula", farinata di grano duro o di cicerchia con lardo e broccoletti.

Notevoli le produzioni artigianali. Un'ultima curiosità è quella relativa al dialetto del posto che, per via dell'arrivo in loco delle popolazioni settentrionali, rientra nella famiglia del gallo-italico di Sicilia. Insomma, se siete amanti della natura, del buon cibo e della Storia, Sperlinga è l'ennesimo gioiello del Sud Italia da non lasciarvi sfuggire.