Il Santo dei Gigli: San Paolino di Nola

La Chiesa Cattolica ricorda oggi San Paolino di Nola. A questa figura è dedicata la Festa dei Gigli, la quale commemora un momento in particolare della sua biografia che è legata, in maniera indissolubile, alla città che sorge in provincia di Napoli. Inoltre, Paolino è considerato il patrono dei campanari, dato che gli si attribuisce l'invenzione delle campane, come oggetto adoperato in ambito ecclesiastico.

Ponzio Anicio Meropio Paolino nasce a Bordeaux nel 354, erede di una nobile famiglia romana, molto ricca. Nel 377, alla morte del padre, ne eredita la dignità senatoriale e anche una buona parte delle ricchezze. Un anno dopo, ad appena 24 anni, è console della Campania e si stabilisce a Nola, dove aveva alcuni possedimenti. Nel 380 è prefetto di Roma. 5 anni dopo, a Barcellona, conosce e sposa Therasia, donna di fede cristiana grazie alla quale incomincia la sua conversione.

Nel 389 è battezzato a Bordeaux dal vescovo Delfino e, nel 393, a causa della morte prematura del figlio Celso (dopo solo 8 giorni dalla nascita), diventa monaco. Nello stesso anno, mentre è ancora a Barcellona, durante una messa, i fedeli chiedono la sua ordinazione sacerdotale e, in base all'adagio "Voce di popolo, voce di Dio", Paolino accetta di prendere i voti e farsi sacerdote. Nel 395 è di nuovo a Nola, dove si ritira presso la tomba di San Felice martire, alla cui figura è molto legato.

San Paolino giglio
Statua di San Paolino in cima ad un giglio. Anno 2013.

Compone i "carme natalizi", costruisce un ospizio per i poveri ed edifica una basilica in onore del Beato martire. Il 24 agosto del 410 i Visigotii di Alarico I saccheggiano Roma. Intanto che i barbari scendono verso Sud, a Nola, si spegne il vescovo Paolo. Ancora una volta, sono i fedeli a chiedere che sia Paolino ad assumere il ruolo che gli spetta. Costui accetta, ma l'inizio del suo vescovado è segnato dalla furia visigota. Il centro vesuviano è saccheggiato e i suoi cittadini rapiti.

Pur di riscattarli, Paolino vende tutto ciò che può, perfino la croce episcopale. Tuttavia, tale atto di bontà non basta. Gli mancano averi per assicurare la libertà al figlio di una vedova, perciò offre se stesso al posto del ragazzo. Così, finisce per essere venduto come schiavo in Africa. Alcuni anni dopo, è diventato giardiniere del suo padrone, sovrano dei barbari. Profetizza la fine del monarca che, spaventato, gli chiede ragione di quanto sostiene. Il re scopre, quindi, chi è la persona che costringe in schiavitù.

Allora, gli promette di concedergli tutto ciò che vorrà. Paolino domanda solo di essere liberato, insieme al resto dei nolani ancora schiavi. In questo modo, il vescovo e i suoi concittadini si imbarcano su una nave, piena di grano, che attracca al porto di Torre Annunziata, all'epoca territorio nolano. Qui è accolto dagli abitanti di Nola che lo omaggiano sventolando mazzi di gigli. Il ritorno avviene in mezzo ad ali di folla festante. Prende il via, perciò, la tradizione che ancora oggi si ripete, conosciuta, per l'appunto, come Festa dei Gigli. Muore in città il 22 giugno del 431.