Il borgo meridionale inerpicato sui monti

È tra i più belli d'Italia ed è parte del Parco Nazionale dell'Abruzzo. Si tratta di un borgo medievale che, nel corso dei secoli, è "sopravvissuto" a diversi terremoti e che sorge in mezzo ai Monti Marsicani. Provincia di L'Aquila, Opi ha una storia molto antica e si ritiene che debba il suo nome ad un termine latino di origine autoctona come "ops" ("lavoro agricolo") oppure da "oppidum" ("città fortificata").

Diffuse anche le teorie che vorrebbero l'attuale denominazione discendere da Ope, antica divinità sabina o da Opica, la sacerdotessa romana del tempio dedicato a Vesta. Il territorio dell'Alto Sangro è stato abitato sin dal Paleolitico. Al VII-VI secolo a. C. risale la necropoli in Val Fondillo, testimonianza di una presenza sannita mentre si pensa che è intorno al III secolo a. C. che vede la luce un primo insediamento urbano. In epoca romana, la zona incomincia ad essere interessata dalla pastorizia transumante verso la Capitanata.

Durante l'alto Medioevo, la popolazione abita Molino di Opi e una bolla papale del 1188 accerta l'esistenza delle chiese di Santa Maria Assunta e Sant'Elia. Nel 1284 muore Berardo II di Sangro, signore locale e il feudo passa a Cristoforo d'Aquino, che sposa la sorella del defunto. I d'Aquino rimarranno padroni del posto fino al XV secolo. La cittadina è devastata da un potente terremoto, nel 1456, situazione che si ripete nel 1694. Nel 1711 Opi conta 600 abitanti e, all'incirca un secolo dopo, è tormentata dalla piaga dei briganti.

Nel 1816 è unita a Pescasseroli, condizione amministrativa che persiste sino al 1854. Nel 1861 i cittadini di Opi rimangono fedeli ai Borbone e si scontrano con i bersaglieri. Venti anni più tardi incomincia l'emigrazione verso gli Stati Uniti. Due nuovi devastanti terremoti colpiscono la città nel 1915 e nel 1984. Raccomandata la visita anche solo per godere dello splendido panorama e per poter fare 4 passi in un'atmosfera unica, quella del centro storico fatta di vicoli e vicoletti. Sono da vedere il Palazzo del '600 che oggi ospita il Municipio, l'acquedotto cittadino, la Chiesa di Santa Maria Assunta in stile romanico e la cappella barocca di San Giovanni Battista.

Nei dintorni, a parte le aree naturali del Parco e non solo (altopiano di Macchiarvana, lago di Scanno, lago di Barrea), ci sono anche interessanti siti archeologici come quello che riguarderebbe il culto della Dea Ope. In zona si può fare trekking, sciare e, per chi preferisce un tour culturale, visitare il Museo del Camoscio (animale simbolo del luogo) e quello dello Sci. Tra gli eventi, ricordiamo la festa di Sant'Antonio Abate (17 gennaio), il Corpus Domini, la rievocazione storica degli antichi mestieri (25 aprile), la festa di San Giovanni (il 24 giugno), il pellegrinaggio alla Madonna di Canneto (21-22 agosto), la sagra degli gnocchi (fine agosto), degustazioni culinarie "Sapori d'autunno" (fine ottobre) e le celebrazioni natalizie (24 dicembre-6 gennaio).