Il borgo meridionale che fu capitale normanna

È tra i borghi più belli d'Italia, ma non finisce qua. Detiene alcuni "record" come, ad esempio, essere stato il primo centro della Sicilia a diventare sede vescovile alla fine dell'occupazione islamica e, per l'appunto, essere stata scelta, sempre dopo la cacciata dei musulmani dall'isola, quale capitale da parte di Ruggero I d'Altavilla, il Gran Conte. Ci riferiamo a Troina. Anche in questo caso, l'origine del nome è incerta.

È probabile che il toponimo derivi dal greco. Il vocabolo sarebbe associato al concetto di "aspro", "roccioso", a partire dal lemma "Tarakinae" trasformatosi in "Tragina", "Trayna" e "Troyna". Si ritiene pure che "Tragina" (ovvero "allevamento di capre") arrivi dal greco "tragos" ("capra"). Da precisare che il geografo arabo Muhammad al-Idrisi la conosceva come "Targinis". In loco, sono stati trovati insediamenti umani che datano al Neolitico e la sua fondazione risalirebbe all'età ellenistica (Engyon, 401 a. C.)

Citata da Cicerone nelle sue "Verrine", dopo la caduta dell'Impero Romano, nel 535 è rifondata durante il dominio bizantino per, poi, passare in mano araba nell'866. Insofferenti alla presenza musulmana, gli abitanti del luogo si schierarono, fin da subito, a favore dei Normanni che sbarcarono sull'isola nel 1061. L'anno dopo erano a Troina e Ruggero I la nominò capitale. Qui, il Gran Conte fece costruire la prima cattedrale normanna siciliana (1078), che fu dedicata alla Madonna. Nel 1082, al suo interno, il Papa Urbano II celebrò messa e fu istituita la Diocesi locale.

Troina Sicilia
La Cattedrale di Troina.

Il periodo svevo coincise con un notevole benessere, a differenza di quanto accadde con gli angioini. Demanializzata nel 1398 da Re Martino I, tra il XV e il XVI secolo, fu interessata da una notevole espansione urbana e divenne un importante centro culturale e religioso. Il 16 ottobre 1535 ospitò l'Imperatore Carlo V d'Asburgo mentre, 40 anni dopo, fu colpita dalla peste. In occasioni dei terremoti del 1643 e del 1693 subì gravi danni. Durante il dominio dei Borboni, fu inglobata nella provincia di Catania, per poi essere inserita nel circondario di Nicosia, dopo l'Unità d'Italia.

Verso la fine del XIX secolo, la situazione economica del comune peggiorò e, nel 1898, ci fu una rivolta contadina. Iniziò, così, l'emigrazione di massa; nel 1927 il governo fascista la incluse nella neonata provincia di Enna e, durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 1^ al 6 agosto del 1943, fu teatro dello scontro tra le truppe tedesce e quelle alleate. Per via della sua interessantissima storia, Troina offre numerosi siti da visitare. Innanzitutto, la Chiesa di San Silvestro che è il patrono della città. Fu costruita nella seconda metà del XIII secolo lì dove fu rinvenuto il corpo del Beato, inglobando nella nuova struttura anche l'antica Chiesa di San Bartolomeo.

Ancora, non bisogna lasciarsi sfuggire la possibiltà di ammirare i resti del monastero basiliano di San Michele Arcangelo, la Chiesa di Santa Lucia, del XVI secolo e realizzata con materiale delle fortificazioni ellenistiche e la Cattedrale di Santa Maria Assuntissima, un vero e proprio gioiello architettonico, il primo edificio normanno di questo tipo sull'isola, decorato con un ciclo pittorico di Giuseppe Velasco, che contiene ben 11 altari e connesso al convento dei Padri Carmelitani con campanile cuspidato rivestito di maioliche. Per quello che riguarda l'architettura civile, ricordiamo i diversi Palazzi nobiliari mentre, per quella militare, il Castello costruito da Ruggero I.

Troina Sicilia
Resti monastero basiliano di San Michele Arcangelo.

Segnaliamo pure la Pinacoteca civica, l'Antiquarium archeologico e il Museo della fotografia di Robert Capa. Da Troia si può godere di panorami mozzafiato, come quello dell'Etna dal quartiere storico "La Piazza" e ci si può immergere nell'atmosfera rilassante della Natura che la circonda, grazie ad un'escursione al lago Sartori. Da metà maggio ad inizio giugno, sul posto, si tiene il Festino di San Silvestro mentre, a metà giugno, si celebra la sagra della "vastedda co sammucu", cioè della focaccia ripiena di salame e formaggio e aromatizzata con la fragranza dei fiori di sambuco.

A fine giugno è il turno del "Premio Internazionale Gino De Agrò-Città di Troina" che attira turisti ed artisti di fama internazionale e, nel mese di luglio, di "Mythos", rassegna teatrale sul mito classico e contemporaneo. Insomma, tantissimi motivi per recarsi in quella che è l'ennesima perla del Sud Italia.