Covid 19: al Sud segnali incoraggianti dall'uso del plasma

I numeri sempre più incoraggianti lo confermano. L'emergenza Coronavirus ha imboccato la parola discendente.

Non a caso le autorità hanno dato il via anche alla cosiddetta Fase 2 per la gestione della situazione che, ormai, interessa il nostro Paese da fine febbraio.

Tuttavia, l'attenzione rimane alta e proseguono gli sforzi alla ricerca di una terapia quanto più efficace possibile. Tra le diverse opzioni al vaglio, c'è anche quella relativa all'uso del plasma iperimmune.

In questo senso, una notizia che lascia ben sperare arriva dalla Puglia. Infatti, è risultato negativo il tampone effettuato sul primo paziente che è stato sottoposto al trattamento che prevede il ricorso alla componente sanguigna. Il degente si era ammalato a marzo.

A dare la notizia è stato Domenico Potenza, direttore dell'Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Ospedale Perrino di Brindisi. Il medico ha dichiarato: "se ci dobbiamo basare su elementi clinici il paziente, che è stato sottoposto a un ciclo di tre infusioni, da sabato a lunedì, ha ricevuto benefici dal trattamento". E ha aggiunto: "riersce a stare per un po’ di tempo senza la maschera che eroga ossigeno, la frequenza respiratoria si è quasi normalizzata e il dosaggio delle citochine ha rilevato un’assenza di infiammazione", precisando, però, che è presto per trarre conclusioni, ma che: "la carica virale si è notevolmente ridotta".

Insomma, nulla è ancora certo, ma c'è ottimismo. Il dottore ha, poi, tracciato il quadro clinico del malato, ricordando che: "dalla fine di marzo si porta dietro un’infezione da Coronavirus con grave polmonite che lo ha costretto al ricovero dapprima in Malattie infettive e poi, con il peggioramento delle condizioni, in Terapia intensiva". Dal 29 marzo al 20 maggio, la persona ricoverata è stata sottoposta a 6 tamponi, tutti positivi, fino a che l'ultimo non ha dato esito negativo. La struttura sanitaria brindisina ha aderito al protocollo emanato dalla Regione dopo che, lo scorso 7 maggio, l'AIFA aveva cominciato uno studio per appurare l'efficacia del plasma di persone guarite dalla malattia nel trattamento di chi, invece, è ancora malato. Il direttore Potenza spera di poter avere a disposizione al più presto una terapia di natura farmacologica, ma sottolinea come ogni aiuto nella lotta al virus è ben accetto.

Le dichiarazioni qui riportate sono apparse su "BrindisiReport".