Ritorno a casa per un tesoro meridionale

Finalmente a casa. Una buona notizia per il Sud Italia, terra di inestimabili ricchezze. Dopo una lontananza durata ben 4 anni, un gruppo di preziosi reperti archeologici si appresta ad essere esposto al museo di Aidone, comune che sorge nei pressi di Enna, in Sicilia. Ci riferiamo al Tesoro di Morgantina, una raccolta di 15 pezzi d'argento che risalgono al III secolo a. C.

Tesoro di Morgantina
I pezzi sono in argento.

Questi sono sottoposti ad una convenzione con il Metropolitan Museum di New York che è stata siglata, nel 2006, dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo. In base a quanto sottoscritto, per 40 anni, viaggeranno tra gli Stati Uniti d'America e l'Europa ad intervalli di 4 anni. Il perché di tutto ciò è dovuto all'interessante storia che contraddistingue tali ritrovamenti.

Probabile proprietà di uno ierofonte, furono venduti da un trafficante d'arte all'istituzione americana nel 1984, per una cifra di 2 milioni e 700 mila dollari. Il criminale li aveva a sua volta acquistati da tombaroli siciliani, grazie ad un intermediario svizzero, per più di 100 milioni delle vecchie lire. A portare alla ribalta della cronaca il caso furono 2 archeologi. La convenzione risale al 2006.

Tesoro di Morgantina
Si ritiene che il tesoro fosse proprietà del sommo sacerdote di Demetra e Persefone.

Il tesoro fu scoperto nel 1998 e si ipotizza fosse stato nascosto a Morgantina, sito archeologico siculo e greco di Aidone, in occasione del saccheggio subito dalla città da parte dei Romani, nel 211 a. C. La loro fabbricazione risalirebbe al 240 a. C. quando il centro era sotto il controllo di Gerone II di Siracusa. Ne fanno parte:

  • due coppe profonde a profilo concavo,
  • una pisside con lamina decorata a sbalzo e la rappresentazione della Dea della Pace Eirene con cornucopia e il piccolo Eros (o Pluto),
  • una coppa semisferica,
  • uno skyphos dalla forma di un uovo,
  • un kyathos, una tipologia di antico vaso greco,
  • due recipienti per mescolare il vino, con tre appoggi forgiati che ricordano maschere teatrali (di Demetra, Dioniso e Persefone)
  • una coppa profonda di forma conica,
  • un olpe ovoidale
  • un phiale mesomphaslos (un vaso) a 12 raggi,
  • un pisside con rappresentazione di Scilla intento a scagliare una roccia,
  • un bomiskos (altare cilindrico) a base quadrata, che presenta un bucranio (scheletro di testa di bue) e la scritta "Sacro agli Dei",
  • una coppia di corna, adoperate durante il rito religioso.