Il primo museo mineralogico d'Italia? È al Sud

Il Regno delle Due Sicilie può vantare diversi primati, molti dei quali in ambito culturale. Tra questi, rientra anche l'istituzione del primo museo nel nostro Paese di mineralogia. C'è chi sostiene, addirittura, che quello borbonico sia il più antico sulla faccia della Terra. Fondato nel 1801 per volontà di re Ferdinando IV di Borbone, come Real Museo Mineralogico, si trova nell'ex biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti di Napoli.

Oggi è parte del Centro musei delle scienze naturali e fisiche dell'Università Federico II e, al suo interno, è possibile ammirare una collezione di circa 30.000 campioni di minerali, alcuni dei quali sono molto rari. La sua creazione avvenne in un momento in cui Ferdinando IV era molto impegnato a dare lustro alla sua capitale, dal punto di vista scientifico-culturale. Nello stesso lasso di tempo, infatti, aumentava la collezione di quadri dell'attuale Museo di Capodimonte e cominciava a prendere il via il progetto dell'Orto Botanico cittadino.

Fu incaricato di occuparsi dell'organizzazione l'allora docente di mineralogia presso l'ateneo partenopeo Giuseppe Melograni. Costui divise le collezioni tra "orittologia" (sezione dei fossili) e "geologia" (sezione dei minerali). Il monarca non bado a spese e incaricò emissari affinché cercassero reperti in tutta Europa. Nel 1845 è stato la sede del VII Congresso degli Scienziati Italiani e, 3 anni più tardi, quando Ferdinando II concesse la Costituzione, vi si tennero le prime riunioni della Camera dei Deputati. Nel 1860 fu seggio elettorale per il voto in merito all'annessione al Regno d'Italia.

Ospita esemplari che risalgono al 1789 e al 1797, la cosiddetta "Collezione Vesuviana" (che comprende 22 specie segnalate da Arcangelo Scacchi e scoperte legate al complesso vulcanico Somma-Vesuvio, tra cui l'unico esemplare al Mondo di panuzite), la "Collezione Grandi Cristalli", una raccolta di pietre degli studi dello Scacchi e, infine, una raccolta di meteoriti e "Collezioni Tufi Campani". La superficie espositiva è di 800 mq e comprende il salone monumentale e le sale Scacchi e Parascandolo. Per tutte queste ragioni, è uno dei musei mineralogici più apprezzato dagli studiosi mondiali. Un luogo imperdibile se si visita il capoluogo della Regione Campania.