Il vino del Sud così pregiato che "veniva versato una sola volta"

Godeva di un credito talmente alto da essere gustato a piccole dosi. Non a caso, come abbiamo ricordato nel titolo, Plinio il Vecchio scriveva:

In verità il vino Greco era così pregiato che nei banchetti veniva versato una sola volta

Ci riferiamo al Greco di Tufo, vino bianco D. O. C. G. che si produce in Campania e che detiene il particolare record di essere uno dei pochi, in tutto il Paese, per quanto riguarda la sua tipologia, che si presta all'invecchiamento.

La denominazione riguarda il vino che si ottiene dalle uve dei vitigni che arrivano dai vigneti "Greco Bianco" (minimo 85%) e "Coda di Volpe Bianca" (massimo 15%). Le zone di produzione sono quelle dei comuni di: Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni e Tufo. Diventa D. O. C. con DPR 26 marzo 1970 e anche garantito con DM del 18 luglio 2003. Si produce ad un'altitudine che varia tra i 300 e i 650 mt nella valle del fiume Sabato, affluente del Calore Irpino. Previsto anche lo spumante.

Questa vita ha un origine millenaria, come attestato da un affresco rinvenuto negli scavi di Pompei, che risale al I secolo a. C. e dove è citato il vino Greco. Come riporta il disciplinare, il vitigno è trapianto alla falde del Vesuvio da colonizzatori ellenici. Con il passar del tempo, si diffonde fino ad arrivare in Irpinia, nella provincia di Avellino. In origine noto come "Aminea Gemina" che, secondo Aristotele, arrivava dalla Tessaglia, terra di provenienza degli Aminei, un popolo che poi si insediò presso la costa di Napoli. A parte Plinio, anche Catone, Varrone e Virgilio ne hanno cantato le lodi. Tra gli 11.5 e i 12 gradi minimo, si abbina bene con piatti a base di frutti di mare e pesce, con i formaggi non stagionati e molli e il risotto ai funghi. Lo spumante è l'ideale per accompagnare gli antipasti freddi (prosciutti e salumi).