Al Sud uno strumento che può scoprire in anticipo la presenza di un tumore

Lo abbiamo ripetuto più volte nei giorni scorsi: anche nel pieno dell’emergenza Coronavirus, gli ospedali meridionali hanno fatto il possibile per garantire assistenza a tutti i malati e a tutti i tipi di patologie. Ecco perché in questi mesi sono proseguite per molti pazienti sia le cure che le operazioni, con grande sforzo da parte delle strutture e del personale medico.

Quindici giorni fa, ad esempio, per l’Ismett di Palermo, è stato un giorno record. Si sono svolti, infatti, addirittura cinque trapianti contemporaneamente: cuore, polmoni, fegato e reni. Una vera e propria maratona che ha visto coinvolti 50 operatori e 4 sale operatorie per i 5 pazienti in lista d’attesa. Un evento straordinario, ancor più se si considera il periodo di emergenza da Covid-19.

Ma ovviamente non è l'unico caso di eccellenza sanitaria verificatosi in questo periodo di pandemia. Per citare un altro episodio, qualche giorno fa è stato realizzato a Napoli un intervento unico nel suo genere, il cui risultato è stato pubblicato anche su una rivista scientifica. Si tratta di un vero e proprio traguardo internazionale: un’operazione sull’aritmia cardiaca con la tecnica di ablazione ibrida, volta a sconfiggere la fibrillazione atriale.

Ora, sempre dal Sud, arriva la notizia di una nuova metodica diagnostica, utilizzata all'Asp di Agrigento per la scoperta precoce del tumore al seno. Presso l'ospedale San Giovanni di Dio (e presto al Giovanni Paolo II) è attivo infatti uno strumento che permette di effettuare delle biopsie in una fase estremamente precoce, in caso di mammografie sospette. La biopsia avviene quando non è ancora presente un vero e proprio nodulo e quindi non si possono fare diagnosi con altre metodiche o procedure bioptiche.

Il nome di questa metodica è "agobiopsia stereotassica", e l'Azienda sopracitata è una delle poche realtà in Sicilia ad averla già adottata come procedura di indagine.