Operazione record al Sud: utilizzata tecnica nuova a livello mondiale

Anche in periodo di emergenza Coronavirus, al Sud la Sanità continua a raggiungere traguardi importanti. A Napoli, infatti, alla Clinica Mediterranea, qualche giorno fa è stato realizzato un intervento nel suo genere, il cui risultato è stato pubblicato anche su una rivista scientifica. Si tratta di un vero e proprio traguardo internazionale, visto che l'operazione è stata condotta con una tecnica assolutamente nuova a livello mondiale.

Il dott. Giuseppe De Martino, infatti, ha effettuato, per la prima volta al Sud Italia, un'operazione sull'aritmia cardiaca con la tecnica di ablazione ibrida, volta a sconfiggere la fibrillazione atriale. Questa tecnica si inserisce nel panorama mondiale, conquistando anche la pubblicazione scientifica sulla prestigiosa rivista americana, Journal of Cardiac Surgery.

La Clinica ha dedicato spazio, tempo e mezzi a questo tipo di intervento, e adesso si pone come punto di riferimento nazionale per l'ablazione ibrida della fibrillazione atriale. “La nostra tecnica, ideata per la cura della fibrillazione atriale è estremamente duttile e ci consente di curare meglio anche altre forma di aritmia, come quelle ventricolari.  Infatti,  il paziente arrivato in Clinica qualche giorno fa, con un grave scompenso cardiaco, fibrillazione atriale e che presentava continui arresti cardiaci provocati da aritmie ventricolari, è stato sottoposto all’operazione che  ha avuto esito positivo al 100%", le parole del dottore riportate da Napoli Magazine.

Questa tecnica, proprio in onore della struttura dove è stata effettuata, prende il nome di "Mediterranea Tecnique". 

"L’ esperienza accumulata negli ultimi 4 anni di ablazioni endo-epicardiche, ci ha consentito di abbandonare gli accessi chirurgici tradizionali (toracotomia destra), che sono più ampi e più fastidiosi per il paziente e ci ha permesso di sviluppare una tecnica estremamente mininvasiva, appunto la “ Mediterranea Tecnique”,  che si effettua attraverso una semplice puntura all’ inguine e di un piccolo taglio di soli 3 cm sulla pancia. In questo modo l’ intervento risulta molto semplificato, viene tollerato meglio dal paziente, aspetto da non sottovalutare assolutamente, ed il ricovero si accorcia a non più di 4-5 giorni”, ha spiegato De Martino.