In Italia si sta per passare ad una nuova fase dell'emergenza Coronavirus, che prevede la riapertura praticamente totale del Paese: da domani, lunedì 18 maggio, ripartono i negozi e ripartono anche gli spostamenti fuori regione (in alcune regioni però solo dal 3 giugno). Il trend dei contagi, infatti, dopo la fine del lockdown del 4 maggio, non sembra registrare numeri particolarmente preoccupanti. I dati sono altalenanti, ci sono ancora molti contagi, ma in linea generale la curva sembra continuare ad appiattirsi. Ecco perché il Governo ha deciso di procedere ad una fase che somiglia sempre più ad un ritorno alla normalità per i cittadini. Restano, ovviamente, i divieti di assembramento e l'obbligo di indossare la mascherina e mantenere il distanziamento.
La novità forse più complicata a cui ci si dovrà abituare è il distanziamento nei bar e nei ristoranti, che ovviamente rappresenterà per i titolari anche un fattore purtroppo negativo in termini di spazio e quindi di potenziali ricavi. Si stanno studiando varie proposte per rendere sicure le cene degli italiani, ma è probabile che ad ogni tavolo non potranno sedersi più di due persone alla volta.
Ma come fare per separare i tavoli? Qualcuno ha ipotizzato barriere di materiali vari, ma un'idea più originale è stata proposta dalla Coldiretti Sicilia: utilizzare sistemi di separazione con spalliere di piante mediterranee.
"Il florovivaismo – commenta Mario Faro, presidente della Consulta nazionale Coldiretti del settore al Giornale della Sicilia - è tra quelli che più di ogni altro ha subìto perdite per via dell’emergenza Coronavirus ma adesso bisogna ripartire con maggiore determinazione. Le spalliere mediterranee sono prodotte da anni anche in Sicilia proprio per separare tavoli o delimitare confini e oltre ad essere profumate, ad assorbire Co2, rappresentano un’alternativa naturale all’algido plexiglass".
Creare un percorso verde in attesa del proprio turno sarebbe un ottimo sistema per alleggerire il tempo. In questo momento è importante trovare delle alternative che coniughino bellezza e necessità.