Valentino Rossi sgancia la bomba su Max Biaggi: "E' colpa mia, sono stato una carogna"

Valentino Rossi rilascia un'intervista a Il Giornale, parlando della svolta che ha preso la sua carriera dopo essersi ritirato dalle corse motociclistiche Il campione descrive il cambiamento, il passaggio da essere pilota di moto da corsa a quello di pilota automobilistico ed ha anche fatto un mea culta sulla famosa rivalità con il suo collega Max Biaggi.

Valentino Rossi descrive il cambio di rotta come un'esigenza "Rimanere a casa senza far niente sarebbe devastante dopo 26 anni a correre per il mondo. Sono due terzi della vita e se da lì, 'pam' tagli di colpo e non fai più niente, è tosta; invece io ho sempre lavorato per diventare un pilota di macchine. Ho lavorato per arrivarci una volta che avrei smesso. Perché le moto sono cose da giovani, devi essere in forma, devi avere coraggio. Invece le auto, ecco, adesso non vorrei dire una cosa che poi viene mal interpretata, le auto sono un po’ più abbordabili anche dalle persone di una certa età."

Ma il suo amore per le piste e per la moto resta invariato: "È difficile da accettare. Io non mi sono arreso fino alla fine. Ma capisci che a quarant’anni non hai più quegli istinti omicidi di quando ne avevi venticinque. Però è stata dura. A un certo punto della mia carriera, una decina di anni fa, mi sono chiesto: smetto quando sono sulla cresta dell’onda e mi ritiro da campione del mondo, o corro fino a quando non ne posso più?"
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Nell'intervista il giornalista gli chiede di ricordare il primo e l'ultimo GP a cui ha partecipato e Valentino fa un resoconto non risparmiando i particolari emozionanti: "Era il 1996, eravamo in Malesia, faceva caldissimo e assieme a Paolo Tessari, che come me correva in 125, andavo in giro per il paddock a rompere le scatole ai piloti giapponesi. Avevo un debole per loro e andavo a molestarli da un box all’altro. Mi sentivo in un villaggio turistico. Dell’ultimo Gp, a Valencia, ricordo invece il momento in cui sono arrivato con la moto al box. Questa cosa del ritiro è stata difficile da gestire, perché ho ricevuto un sacco di pressioni da fuori, tutti volevano fare delle cose per me, che poi alla fine erano per loro… Io invece avevo già in mente solo il box e avere lì i miei amici e quelli che sono stati i miei compagni in tutti questi anni. Volevano fare i fuochi d’artificio, volevano farmi salire sul podio ma io lì ci salgo solo se finisco nei tre, volevano farmi fermare sul traguardo per darmi un qualche premio, ma ho tenuto duro, ho fatto come volevo io ed è stato indimenticabile."
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Ed infine racconta della tranquillità ritrovata con Max Biaggi dopo una rivalità che ha riempito le pagine dei giornali: "Riavvicinamento con Max Biaggi. La rivalità con lui è stata forte. Ora ci salutiamo, parliamo reciprocamente bene l’uno dell’altro. È bello. Io non ero nessuno e lui era il numero uno in Italia e uno dei più forti al mondo e ho cominciato a rompergli le scatole. Ero una carogna. Ma adesso tutto è passato, ci siamo riavvicinati. È stata una bellissima rivalità sportiva."
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