La favola del Sud: Il profondo mare blu conquistato dal borgo lucente

Molfetta, nella provincia di Bari in Puglia, è una città a cui non manca nulla: stupende spiagge attrezzate con ogni tipo di divertimento, un mare caraibico, un antico e magico borgo medioevale che racconta secoli e secoli di storia, un sito archeologico di importanza nazionale. Insomma, una città che coniuga perfettamente divertimento e cultura, paesaggi spettacolari e bellissime architetture.

La storia di Molfetta affonda le sue radici nella preistoria, precisamente nel Neolitico, con un insediamento che risale al VI e il III millennio, di cui sono testimoni la necropoli e le i resti in ceramica e strumenti rudimentali ed alcune capanne. (il grande sito archeologico è a soli 2 Km dal centro storico). Oltre agli insediamenti umani preistorici, sono state rinvenute moltissime tracce di dinosauri.

Venne, in seguito, colonizzata da greci e romani che lasciarono una traccia indelebile del loro passaggio; fino ad essere un luogo di dominio di diverse dinastie come i normanni, gli svevi, gli angioini e gli aragonesi. E', però, durante il Medioevo che questa città diventa una bomboniera architettonica oltre ad un centro di commercio con le Repubbliche Marinare.

Una delle architettura più importanti di Molfetta, incorniciata in uno stupendo borgo medioevale sulla penisola di Sant'Andrea, è sicuramente il Duomo, il simbolo della città: una chiesa romanica a tre cupole ad asse dedicata a San Corrado, edificata tra il XII e XIII secolo. La facciata principale, che affaccia sul mare è rimasta incompiuta, mentre l'altra è riccamente decorata, la pietra bianca e candida del duomo offre un senso di solennità e purezza che al tramonto si trasforma in un riflesso di rosso acceso: uno spettacolo incredibile!

Nel 1529, durante il "sacco francese" (mentre popolazione fu costretta a provvedere al sostentamento dell'esercito), Sergianni Caracciolo decise di demolire ben 3 chiese ed un 2 conventi: San Francesco, San Bernardino e la chiesa di Santo Stefano. I palazzi rimasti, che risalgono al 1500, sono di una bellezza disarmante e sono collocati lungo tutto il perimetro della penisola di Sant'Andrea.