Il Santo del 19 gennaio: perché è un nome molto diffuso al Sud

Il nome Mario, deriva dal latino Marius, un nome tipico della gens Maria (un gruppo di famiglie dell'Antica Roma), anche se non si conosce con certezza il vero significato del nome si può ipotizzare che derivi da "Mas - Maris" che vuol dire Maschio, ma potrebbe anche derivare dal nome del dio della guerra romano Marte, insomma il nome che esprime la potenza di un dio.

Mario, anche se non si direbbe, è uno dei 20 nomi più diffusi a Napoli e in tutta la Campania, infatti gli appellativi sono davvero moltissimi: Marietto, Mariano, Mariuccio, Mariolino, Marione, o il classico "Mariettiello". Spesso si associa questo nome come maschile di Maria, in realtà la forma femminile di Mario è Mària, che ha l'accento sulla prima "a" del nome.

Uno degli uomini più illustri della Repubblica Romana portava appunto questo nome, Gaius Marius. Questo militare e politico è stato eletto per ben 7 volte console e  introdusse la più grande riforma nel sistema di militare romano (prima dal reclutamento erano escluse determinate classi, ammesse poi dalla riforma di Marius).

La Chiesa festeggia San Mario il 19 Gennaio che secondo un manoscritto del IV secolo fu un nobile di origine persiana. Mario arrivò a Roma nel 270 ed insieme alla sua famiglia con il desiderio di pregare sui i sepolcri dei martiri. Marta, Audiface, Abaco e Mario, aiutati da un sacerdote di nome Giovanni, vengono condotti dove giacevano senza sepoltura i corpi di moltissimi perseguitati.

Appena visti i corpi tutta la famiglia cominciò a scavare sepolcri lungo la Via Salaria, per offrire una degna sepoltura e l'eterno riposo a queste anime. Vennero però visti dalle guardie e scortati dal prefetto Flaviano. Subirono l' interrogatorio ma mai la famiglia negò ciò che stava facendo, non abiurarono e rifiutarono anche si fare il sacrificio pagano agli idoli e per questo vennero condannati a morte.

Tutti gli uomini (Mario, Audiface e Abaco), vennero giustiziati lungo la Via Cornelia (Strada che collega Roma all'attuale Cerveteri) mentre Marta fu giustiziata nelle vicinanze di uno stagno poco distante. Le loro spoglie furono trovate e sepolte dalla Matrona romana Felicita, nella sua tenuta al Tredicesimo miglio della stessa strada.

Fin dal Medioevo questo luogo è stato meta di diversi pellegrinaggi e nel Settecento, ci fu la prima richiesta per edificare una Chiesa che contenesse le spoglie di questi martiri. Nel 1789, con Papa Pio VI venne inaugurata la nuova Chiesa. Ora le spoglie di Mario e Marta, marito e moglie, sono conservate in un'unica urna all'interno della Chiesa di San Giovanni Calibita nell'Isola Tiberino a Roma.