Al Sud c'è lo scrigno d'arte che affaccia sul mare: la Certosa di San Martino

Dal Belvedere di San Martino sembra poter cogliere in unico sguardo Napoli che si specchia nello splendido golfo con il Vesuvio sullo sfondo. Se volessimo solo descrivere il meraviglioso panorama ci vorrebbero fiumi e fiumi di inchiostro, ma in questo splendido luogo c'è un vero e proprio scrigno d'arte che si distingue per le sue architetture eccezionali nate nel 300' e modificate nel 700': la Certosa di San Martino.

La struttura della Certosa venne costruita da Tino di Camaino e Francesco De Vivo (che si occuparono anche della costruzione di Castel Sant'Elmo)succeduti poi da Attanasio Primario e Giovanni de Bozza secondo i canoni architettonici dell'Ordine dei Certosini, su richiesta di Carlo d'Angiò Duca di Calabria il primogenito di Roberto d'Angiò, e fu inaugurata sotto il dominio di Giovanna d'Angiò. In principio venne costruito il Monastero dell'Ordine dei Certosini di cui restano solo i suggestivi sotterranei gotici, una struttura gotica con archi in stile catalano.

Nel XVI secolo la struttura subì i primi ampliamenti e venne dedicata Martino di Tours, i numerosi cambiamenti ci danno l'immagine attuale della Certosa derivante dal lavoro di Giovanni Antonio Dosio (1581) che si occupò di rendere le sue linee più morbide in stile rinascimentale; Cosimo Fanzago (1623) si occupò degli elementi barocchi e Nicola Tagliacozzi (1723) che sintetizzò nel suo lavoro tutti gli elementi del roccocò.

Durante la Repubblica Napoletana, nel 1799, la Certosa divenne proprietà dello Stato e nel 1866 divenne Monumento Nazionale trasformato in Museo Storico della città e del Regno di Napoli. Il museo contiene tutte le testimonianze sulla storia di Napoli e del suo patrimonio artistico che venne ampliato anche da donazioni private e pubbliche, al suo interno è possibile ammirare le opere di numerosi pittori e scultori: Ribera, Battistello Caracciolo, Lanfranco, Luca Giordano, Giuseppe Sammartino e Domenico Vaccaro.

La Certosa di San Martino occupa ben 28mila metri quadi della collina del quartiere Vomero, questa immensa struttura ospita oltre ai sotterranei gotici, numerosi chioschi, cappelle, una spezieria (farmacia) certosina e addirittura, il cimitero dei monaci. Questa immensa struttura, oltre ad un notevole valore storico, può vantare anche un panorama mozzafiato che ingloba tutto il golfo partenopeo.