Talentuoso scultore sceglie una città del Sud come suo laboratorio

Jago è un giovanissimo scultore dal talento immenso, nato a Frosinone che ha girato tutto il mondo: Grecia, Cina e America. E' stato premiato più e più volte per le sue opere estremamente espressive e dal carico simbolico potentissimo, che affondano le  radici nelle sculture dei maestri del Rinascimento ma con una netta differenza: Jago rifiuta categoricamente l'immagine romantica dell'artista squattrinato, l'artista è imprenditore di sé stesso e il giovanissimo scultore mantiene vivo il rapporto con il pubblico con tutti i mezzi della modernità.

A New York realizza, quella che verrà esposta in pianta stabile nella Cappella della Chiesa di San Severo fuori le mura nel Rione Sanità di Napoli, la scultura dal nome "Il Figlio Velato", un chiaro omaggio a una delle opere scultoree più affascinanti e d'impatto di tutti i tempi, "Il Cristo Velato", realizzata da Giuseppe Sammartino nel Settecento commissionato da Raimondo di Sangro.

"Il Figlio Velato" realizzato in marmo Danby del Vermont, è un simbolo di rinascita della civiltà, un seme che gemoglia, proprio perché collocata in una delle zone più difficili della città. La lavorazione dell'intero blocco è stata visionabile in streaming e sulle piattaforme social, proprio a dimostrazione che Jago non intende creare mistero sulle sue opere, ma anzi dotarle, già dalla primo colpo, di un proprio messaggio.

In un'intervista ad un'emittente privata Jago dichiara: "Come sono arrivato a Napoli? Napoli è accaduta, come accade l'innamoramento e non puoi prevederlo. Avevo un progetto è il progetto era 'Il Figlio velato' la realizzazione di questa scultura che oggi vive all'interno del Quartiere Sanità, nella Chiesa di San Severo fuori le mura. Da lì ho iniziato un percorso." 

"Ed è qui che ho capito che il genio è il luogo, un luogo dove vieni accolto e hai l'opportunità di scoprire degli aspetti di te. La lezione fondamentale che mi arriva dal percorso di questi ragazzi che gestiscono, che mantengono, che curano, che amano la loro terra, il loro territorio, la loro casa è la capacità di reinventarsi. Ecco perché oggi lavoro qui, all'interno della Chiesa di Sant'Aspreno".

In un'altra intervista il talentuoso artista - imprenditore parlando del suo trasferimento da New York al Rione Sanità di Napoli dice sorridendo: "Volevo fare un salto di qualità, il Rione sarà la Manhattan del futuro. Qui c'è un capitale umano e artistico con un potenziale incredibile"

Grazie a Jago dopo anni di chiusura e abbandono è stata riaperta ai Virgini la Chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi, e con la collaborazione della FEC (Fondo edifici di Culto), il Ministero dell'Interno e dalla Curia Napoletana nella persona di Padre Antonio Loffredo questa chiesa è diventata la casa per le sue creazioni, il suo laboratorio.

Jago è lo stesso che ha dato il 5 Novembre un messaggio fortissimo non solo alla città di Napoli, ma a tutto il mondo. L' "abbandono" della scultura "Lock-down", il bambino disteso su un fianco che dorme, ha scosso tutti, alla pioggia di domande sul significato dell'opera Jago ha risposto: "Ho già detto quello che dovevo dire facendola...Ogni persona è libera di vedere quello che vuole, questo è il mio linguaggio. Il significato andatelo a chiedere a tutti quelli che, in questo momento sono lasciati incatenanti alla loro condizione."