La tradizione del Sud di decorare i vicoli con morbidi stendardi colorati

Anche se spesso se ne parla come un'immagine stereotipata della città di Napoli, i panni stesi sono una bandiera, l'affermazione di identità dell'intera città. Sono un elemento coreografico, stendardi dipinti che rendono i vicoli stretti e spesso bui, delle piccole vie del colore in cui tutto sembra assumere i toni delle scenografie teatrali.

Si sa che a Napoli il teatro è in ogni angolo, che tutto diventa racconto con pose e atteggiamenti, e i panni stesi sono la perfetta scenografia sotto cui so consumano queste storie. Ma spesso ne sono anche protagonisti, o oggetto di scena. Quello che forse non si sa è che dietro questo drappi colorati c'è una vera e propria tradizione, non è il semplice gesto di fare il bucato, ma un gesto che viene eseguito da secoli secondo delle specifiche regole.

La prima tecnica di stenditura dei panni risale al periodo medioevale, anche se la tecnica persiste in tutte le sue sfumature anche adesso, nel XXI secolo. Prima di stendono le lenzuola, candide come la neve, e poi i pezzi più piccoli che devono occupare meno spazio possibile e la biancheria femminile deve essere il più possibile occultata. Ma in realtà queste regole sono semplici parametri poiché, l'allestimento della scena è sempre a discrezione delle abitudini e delle esigenze di chi stende.

Nonostante oggi ci siano molti modi di stendere i panni in casa, le vere massaie napoletane continuano nella pratica di addobbare i vicoli con metodi di stenditura molto antichi, con canne di bambù per i panni più delicati che hanno bisogno di un'attenzione particolare. Questa ossessione delle massaie, è da considerarsi il processo di creazione di un artista molto pignolo e ossessivo ed in quanto tale è un opera d'arte semplice e caratteristica quanto stendere l'impasto di una perfetta pizza.

Tralasciando che i panni stesi tra i vicoli sono un'esigenza per la mancanza di spazio, la loro colorata presenza rende unici l'architettura dei vicoli e sono la rappresentazione di una verità umana, l'incontro tra lo spazio interno e quello esterno, ammettere che il "fuori" è casa come il "dentro".