Lunetta Savino, attrice conosciuta dal grande pubblico per l'interpretazione di "Cettina" nella serie televisiva "Un medico in famiglia" con Lino Banfi, suo corregionale, ha ritirato virtualmente l'ultimo di una lunga serie di riconoscimenti, il Premio Penisola Sorrentina, consegnato, sempre in maniera virtuale, dal Presidente della giuria Luca Barbareschi.
L'attrice pugliese ha lavorato con moltissimi registi italiani come Nanni Loy in "Mi manda Picone" (del 1983), Matteo Garrone in "Terra di mezzo" (del 1997), Paolo Costella in "Amore con la S maiuscola" (del 2002), Giulio Manfredonia in "Sono stato negro pure io" (del 2002 con Giobbe Covatta)e Ferzan Ozpetek in "Saturno contro".
Ma due delle sue interpretazioni meritano di essere citate più di tutte: "Felicia Impastato" del 2016, un film per la televisione di Gianfranco Albano, dove interpreta la madre di Peppino Impastato ucciso dalla mafia in giovane età, una donna forte, che non si arrende di fronte ad moltissimi ostacoli ora legali, ora illegali; e "Rosa" di Katja Colja che racconta la storia di una donna che nonostante il dolore grandissimo causato dalla perdita di sua figlia, riesce a riprendere confidenza di sé e della sua intimità, recuperando anche i rapporti con gli altri membri della famiglia.
Per "Rosa", Lunetta Savino vince il David di Donatello 2020 per Miglior Attrice Protagonista e il Nastro D'Argento per la stessa categoria. L'attrice nel ringraziamento per il premio dice: "E' stato un anno davvero molto strano, ricco di soddisfazioni professionali. Ora è arrivato anche il Premio Penisola Sorrentina".
Luca Barbareschi, il Presidente del Premio, durante la diretta afferma: "Sono felice di dare questo premio a Lunetta perché è una grandissima attrice, è una donna speciale. Noi abbiamo fatto insieme "Mennea", "Il Penitente". Io la conosco da quando è ragazzina. E' un'artista, una dei pochi artigiani dello spettacolo. Premiare Lunetta significa incentivare il talento. Premiare Lunetta significa premiare una tradizione".