Classifica dei 100 cibi migliori al mondo: la pizza margherita conquista il podio

Quali sono i migliori cibi al mondo? Secondo TasteAtlas, l'Atlante Internazionale del cibo, in cima alla lista dei 100 migliori cibi internazionali c'è un piatto tipico della tradizione partenopea amatissimo in tutto il mondo. Anche quest'anno il celebre atlante online ha dedicato alla cucina di tutto una classifica, basandosi su 63.402 voti degli utenti attivi sulla piattaforma web.

La peculiarità di questa famosa classifica internazionale è quella di affiancare ad ogni pietanza una descrizione dettagliata del piatto, specificando in quale luogo lo si può trovare. In questa edizione 2020 a trionfare nella classifica come miglior piatto tradizionale del mondo è la pizza Margherita napoletana. Al secondo posto il turco Adana Kebab, al terzo i Ramen giapponesi e al quarto il Lomo Saltado, tipica prelibatezza peruviana.

Per quanto riguarda la migliore cucina tradizionale del mondo, al primo posto troviamo la cucina italiana tradizionale, seguita al secondo posto da quella greca, al terzo dalla spagnola, al quarto dal portoghese e al quinto dall'iraniana. La categoria di miglior cucina regionale, invece, vede al podio sempre quella di una regione italiana, l'Emilia Romagna.

Di recente la squisitezza partenopea ha compiuto 131 anni. La Pizza Margherita, nata l'11 Giugno 1889 ad opera del pizzaiolo napoletano Raffaele Esposito, prende questo nome dalla Regina Margherita di Savoia. Durante una sua visita il pizzaiolo partenopeo presentò a sua maestà la deliziosa pietanza meridionale celebre in tutto il mondo guarnendola con basilico, mozzarella e pomodoro, con l'obiettivo di far risplendere nel piatto i colori della bandiera italiana: il verde, il bianco e il rosso.

Questa però è solo la data ufficiale di cui siamo a conoscenza riguardo l'invenzione della pizza. Infatti, se la tradizione la colloca nel 1889, in realtà ci sono tanti riferimenti della sua nascita datati molto prima. L'editore e letterato italiano di origine svizzera Francesco De Bourcard ha raccontato di una pizza guarnita con le foglie di basilico, la mozzarella e il pomodoro già nel 1866 nel secondo volume della sua opera "Usi e costumi di Napoli". Ma anche trent’anni prima da quest’ultima data, nel 1830, un tale autore chiamato "Riccio" ne faceva menzione nel suo libro dal titolo "Napoli, contorni e dintorni".