La prima nave a vapore d'Italia? Fu costruita al Sud

Il Mezzogiorno d'Italia detiene diversi primati, molti dei quali davvero notevoli. Tra questi, c'è anche quello che riguarda un piroscafo. Costruito al Meridione, all'inizio del XIX secolo, fu il primo alimentato dalla forza del vapore ad esser stato realizzato in un'area che, poi, entrerà a far parte del Regno d'Italia. Ci riferiamo al Ferdinando I, che risale al 1818 e che fu realizzato con il sostegno di re Ferdinando I delle Due Sicilie e dell'aristrocrazia napoletana.

Infatti, il sovrano di Borbone e la nobiltà partenopea si fecero promotori di un progetto avanzato da un capitano marittimo francese di nome Pietro Andriel. Costui ammirava l'ingegnere inglese Robert Fulton e la sua idea della nave a vapore. Aveva, perciò, provato ad ottenere finanziamenti in Francia, ma, non riuscendovi, concentrò la sua attenzione sulla corte borbonica. Ferdinando I avallò il tutto e, addirittura, gli concesse il monopolio della navigazione a vapore nei territori del regno duo-siciliano. Nacque, quindi, la "Compagnia privilegiata per l'introduzione della navigazione a vapore nel Regno delle Due Sicilie", con sede al numero 32 di Vico Concezione a Toledo.

Il cantiere Filosa ottenne la commissione per la costruzione di un legno lungo 38.80 mt e largo 6.15 mt, che avrebbe montato l'innovativo motore fornito da una ditta inglese. La spesa totale fu di 5.780 ducati. L'alberatura prevedeva un fumaiolo alto e sottile e, a poppa, furono approntati 16 camere per i viaggiatori più facoltosi mentre, a prora, potevano trovare posto una 50ina di passeggeri. Il varo avvenne il 24 giugno del 1818 e il primo comandante fu don Giuseppe Libetta. Il viaggio inaugurale ci fu nel mese di settembre, a partire dal giorno 27, in direzione Genova e Marsiglia, con tappa intermedia a Livorno. La sera del 14 ottobre il bastimento arrivò in Liguria.

Fu un vero e proprio successo, sia tra addetti del settore (ad esempio, gli armatori locali) che fra i giornalisti, i quali gli dedicarono grande attenzione. La partenza per la Francia fu ritardata da alcuni lavori di manutenzione e il 25 e 26 ottobre si ebbero 2 uscite dimostrative. Agli ordini di Andrea De Martino (sostituto di Libetta), salpò verso Marsiglia dove giunse il 30, riscuotendo ancora grande successo. Il viaggio di ritorno verso Napoli iniziò il 19 dicembre e, a causa di alcuni problemi, terminò solo l'8 marzo del 1819. Dopo qualche anno, la nave fu demolita, ma rappresenta, comunque, uno dei tanti successi targati Sud Italia.