Al Sud sito archeologico di importanza mondiale

Il Mezzogiorno d'Italia è un luogo dove le testimonianze del passato sono presenti in gran numero. Per questa ragione, è da sempre, anche, meta di turismo culturale e oggetto di interesse da parte di studiosi. Tra i tanti siti che ospita, ce n'è uno che è conosciuto in ogni angolo del globo terreste, data la sua importanza per gli archeologi e gli accademici che si interessano della Storia romana e delle religioni antiche.

Ci riferiamo al mitreo di Santa Maria Capua Vetere, comune della provincia di Caserta, in Campania. Questo luogo era l'edificio dove si praticavano i culti dedicati a Mitra, una divinità originaria dell'Oriente, per la precisione della Persia e presente anche nello zoroastrismo. Si trattava di una religione misterica, basata sull'iniziazione, che vedeva i fedeli riunirsi in caverne o in immobili sotterranei. Quello campano è rilevante per via dello stato di conservazione delle decorazioni pittoriche, il che aiuta gli studi relativi al culto.

Si trova nelle vicinanze dell'Anfiteatro Campano e del Museo Archeologico dell'Antica Capua. Fu rinvenuto per caso nel 1922, in occasione degli scavi per la costruzione di uno stabile. Dato che Capua ospitava una scuola di gladiatori, si può ipotizzare che furono i combattenti orientali a contribuire alla diffusione della devozione. Si ritiene risalga al II secolo d. C. Vi si accede grazie ad una rampa di scale che conduce ad un corridoio, che è probabile fosse utilizzato anche come anticamera. Dopo aver superato un arco, sulla destra, c'è l'apparitorium, una stanza dove preparasi mentre, sulla sinistra, il vero e proprio mitreo.

Mitreo Santa Maria Capua Vetere 1
L'atrio della struttura.

Il mitreo ha forma rettangolare, è lungo 12 mt e largo 3. La pavimentazione è in cocciopesto. Caratterizzato da volta a botte e lucernari, presenta dei posti a sedere per gli adepti (praesepia), con piano inclinato verso la parete e vasche per abluzioni purificatrici. Sul fondo, visibile l'altare con l'affresco della Tauroctonia, ovvero l'uccisione rituale del toro che si praticava nel mitraismo. Sulla parete est c'è una superficie di muro adornata con la Luna sulla biga e, ad ovest, un bassorilievo in marmo con protagonisti Amore e Psiche.

In origine, la camera doveva essere del tutto dipinta con scene che rimandavano ai riti di iniziazione. Invece, la volta a botte è colorata di giallo con stelle verdi e rosse e decorata con una pasta vitrea lucente che, grazie alle torce dei seguaci, doveva simulare l'effetto del cielo stellato. La Tauroctonia rappresenta il Dio che indossa il tipico vestiario orientale, con berretto rosso frigio, il quale colpisce l'animale con un pugnale, all'altezza del collo. La divinità porta un vestito rosso con bordi verdi e un mantello, rosso all'esterno e azzurro all'interno.

Mitreo Santa Maria Capua Vetere 2
Bassorilievo con Amore e Psiche.

In alto a sinistra, c'è il Sole che osserva la scena e impartisce ordini grazie ad un corvo. A destra, la Luna e, ai lati, ci sono i Dadofori, cioè i portatori di fiaccole. Uno è Cautes (quello a sinistra), l'Equinozio di Primavera, simbolo della luce che trionfa sull'oscurità. L'altro è Cautopates (a destra), l'Equinozio di Autunno che rappresenta il buio che ha la meglio sulla luce. In basso, 3 animali che aiutano Mitra (cane, serpente e scorpione) e 2 "Genius Loci", gli spiriti protettori del luogo. Il posto è, quindi, un vero e proprio sacello, un recinto con altare che per le sue caratteristiche è uno dei massimi esempi di santuari mitraici con decorazioni, l'ennesima perla del Meridione che vale la pena non lasciarsi sfuggire.