Il Sud Italia è un luogo dove, tra le altre cose, le meraviglie della Natura abbondano.
Uno di questi portenti si trova in Calabria, terra di miti e leggende cui fanno da sfondo, per l'appunto, paesaggi spettacolari.
In località Corda, nel comune di Curinga, nei pressi di Lamezia Terme si trova un albero che ha un'età superiore ai 1000 anni, che sarebbe arrivato sul posto dalla lontana Asia.
Ci riferiamo al Platano di Vrisi, una pianta monumentale millenaria che appartiene alla famiglia delle Platanaceae originaria, per l'appunto, dell'Asia occidentale e del Mediterraneo orientale. Si racconta che questo alberto in particolare sia stato portato sul posto da monaci basiliani e il merito della sua longevità sia da rintracciare nella salubrità del luogo, connessa ad un posizione felice e il costante afflusso d'acqua.
Sorge, infatti, in un terreno fertile e umido, vicino un corso d'acqua. Ha dimensioni imponenti pari a 20 mt d'altezza e tronco di 18 mt di circonferenza. Quest'ultimo all'interno è cavo e non è chiaro se ciò sia dovuto ad un processo naturale o ad un incendio. Si può accedervi grazie ad un'apertura alta più di 3 mt, che non è l'unica. Ce ne sono altre, più piccole che sembrano delle vere e proprie finestre. Le radici sono molto grandi e sviluppate e alcune sono visibili perché in superficie.
Il platano è iscritto all'elenco nazionale degli alberi monumentali del Mipaaf (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali). Questa specie nel nostro paese è ormai poco diffusa. Gli ultimi boschi si trovano in Sicilia, in provincia di Ragusa, nella zona delle cave Iblee. In Asia Minore era ritenuto sacro e può vantare dignità letteraria grazie, ad esempio, alla citazione nell'Iliade di Omero. L'area dove si trova quello calabrese è nota come Sant'Elia e la pianta si erge maestosa nelle vicinanze dell'omonimo monastero. Ancora oggi, numerose persone si mettono in cammino per visitarlo. L'ennesimo tassello che contribuisce a rendere affascinante il Mezzogiorno d'Italia.