Il castello del Sud patrimonio dell'Unesco

Si erge su di una collina, come un diadema che cinge il capo di un sovrano. In questo caso, la "testa" è rappresentata dall'altopiano delle Murge occidentali in Puglia.

Ci riferiamo al Castel del Monte, uno delle tante bellezze che caratterizzano il Mezzogiorno d'Italia, oggi ancora chiuso a causa del lockdown dovuto all'emergenza Coronavirus, ma che riaprirà ai visitatori dal prossimo 1^ luglio.

Dal 1996 fa parte della World Heritage List ed è, quindi, riconosciuto come Bene Patrimonio dell'Unesco. Questo maniero è un esempio di eclettismo architettonico, ché mischia elementi classici, islamici e nord europei e che richiama quello più generale, umano e storico della personalità alla cui volontà si deve il suo innalzamento, ovvero l'imperatore Federico II.

In un documento datato 29 gennaio 1240, lo "Stupor Mundi" indirizzava al Giustiziere di Capitanata Riccardo da Montefuscolo la richiesta per l'acquisto di materiale necessario ai lavori di costruzione "pro castro quod apud Sanctam Mariam de Monte fieri volumus" (per il castello che abbiamo voluto costruire nei pressi di Santa Maria del Monte). L'analisi del testo in questione non consente di stabilire a che punto erano le attività, ma ci fornisce la prima testimonianza storica in merito all'edificio.

Castel de l Monte notte
Il Castello di notte.

Il castello non è distante dalla via che collegava Andria e Garagnone, località che, all'epoca, costituivano nuclei abitativi importanti. Il complesso sorge su una collina, a 540 mt d'altezza ed è, perciò, visibile anche a grande distanza. Pure per questo motivo, costituiva un elemento fondamentale nelle rete castellare che il sovrano svevo fece edificare durante il suo regno. L'assenza di caditoie, fossato e ponte levatoio ha portato ad escludere la funzione militare e, vista la posizione, si ritiene che il maniero avesse una forte carica simbolica, dato che i colori, le forme e altri aspetti sono esaltati dalla costante luce a cui era ed è esposto.

Nel Medioevo, infatti, una caratteristica che si prendeva in considerazione nella realizzazione, almeno, degli edifici sacri era anche l'esposizione al Sole. Non è da escludere che una figura complessa e di grande cultura come Federico II avesse voluto fare lo stesso per questa costruzione che, nonostante l'utilizzo del termine "castrum" (di solito relativo a stabili con funzioni difensive), c'è chi ritiene svolgesse un uso residenziale e di rappresentanza. Ha forma ottagonale e 8 torri della stessa configurazione nelle cortine murarie in pietra calcarea locale. Segnata da una cornice marcapiano, presenta 8 monofore nel piano inferiore, 7 bifore ed una trifora in quello superiore.

Il cortile si distingue, come del resto tutto l'immobile, per il contrasto cromatico che deriva dal ricorso a materiali quali breccia corallina, pietra calcarea e marmi. Un tempo era adornato anche da sculture di cui, oggi, restano una lastra con "Il Corteo dei Cavalieri" e un "Frammento di figura antropomorfa". Al piano superiore ci sono 3 porte finestre, con elementi aggettanti e fori il che lascia pensare che ci dovesse essere un ballatoio di legno, il quale probabile rendesse indipendenti le stanze rese comunicanti da un percorso anulare, eccezion fatta per la I e l'VIII che sono separate da una parete in cui c'è un oculo, che consente la comunicazione. Le sale sono 16 ovvero 8 per ciascun piano.

Castel del Monte cortile
Interno del maniero.

Hanno forma trapezioidale e sono organizzate in una campata centrale quadrata coperta a crociera costolonata, con semicolonne di breccia corallina al pianterreno e pilastri tribolati di marmo a quello superiore. I rimanenti spazi triangolari hanno volte a botte ogivali. Le chiavi di volta sono diverse tra loro e decorate con elementi antropomorfi, fitomorfi e zoomorfi. Gli spostamenti fra i 2 piani sono resi possibili da 3 scale a chiocciola che si sviluppano in altrettante torri.

Castel del Monte scale
Scale a chiocciola all'interno dell'edificio.

Il resto delle torri si distinguono per la presenza di cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, per i bagni che disponevano di latrine, lavabi e piccole stanze spogliatoi o dove si trovavano vasche per l'abluzione, secondo un costume arabo amato dall'imperatore. In origine, il corredo scultoreo doveva essere molto ricco e quanto ne rimane rappresenta un'importante testimonianza storico-architettonica. Ricordiamo le due mensole antropomorfe nella Torre del Falconiere, i telamoni a sostegno della volta ad ombrello di una delle torri scalari e una parte del mosaico che decora il pavimento dell'8^ sala al piano terra.

Insomma, Castel del Monte è un tesoro del Sud Italia imperdibile, la cui ricchezza ci consente di immergerci in quello che è stato il passato glorioso del Meridione.