La leggenda meridionale della Madonna e del Drago

Fin dalla notte dei tempi, il Sud Italia è il palcoscenico di numerose vicende fantastiche. Insomma, un'arena dove hanno battagliato intrepidi eroi e orrendi mostri.

Una terra che non fa eccezione a questa regola e dove sono diffusi tanti miti è la Calabria. È da qui che ci arriva l'eco di un duello incredibile che ha visto affrontarsi, addirittura, la Vergine Maria e un terribile drago.

In provincia di Cosenza, nel territorio della Sila Greca, sorge il comune di Terravecchia. Qui, lungo le sponde del torrente Nica, viveva questo malvagio serpente che era solito divorare i bambini del luogo, i quali si avventuravano da soli nei boschi per giocare.

Le persone del posto erano disperate. Bisognava trovare una soluzione per garantire l'incolumità dei piccoli che, in un modo o in un altro, riuscivano ad allontanarsi pur di svagarsi. Fu così che gli abitanti della cittadina decisero di rivolgersi alla Madonna. La pregarono e le chiesero di intervenire.

Le loro suppliche furono talmente toccanti che Maria si commosse e decise di aiutare quei fedeli disperati. Lancia in resta, nei pressi del corso d'acqua, la Madre di Gesù affrontò l'immonda bestia e riuscì ad avere la meglio. Addirittura, fu in grado di salvare l'ulitmo bambino che era stato mangiato. Infatti, squarciò l'addome del mostro e il piccolo pote uscirne sano e salvo.

Per sdebitarsi, lì dove si era svolta la battaglia, i terravecchiesi costruirono un edificio di culto a Lei dedicato, la Vergine del Carmelo. Nel santuario fu posto un dipinto che celebrava la vittoria del Bene sul Male e che raffigura la Madonna mentre uccide il drago e salva il minore. Nonostante tutto, però, c'è chi dice che, passeggiando vicino al torrente, si possano udire ancora rumori che dimostrano come il serpente maligno sia sempre pronto a tornare in qualsiasi momento. In quei fragenti, è il caso di recitare una preghiera perché è la Fede l'unica arma che può tenere a bada il nemico.

Ogni martedì dopo Pasqua Terravecchia celebra la Madonna del Carmine con una processione, che conduce la statua della Vergine alla chiesa omonima dove rimane fino alla domenica successiva. Il lunedì ritorna nella Chiesa Madre.