I sentieri dei pastori meridionali celebrati da una rivista internazionale

"National Geographic" dedica un articolo alla transumanza e omaggia il Sud Italia, con la narrazione dei "tratturi" e delle tradizioni che è possibile scoprire lungo questi percorsi.

Il numero di maggio del magazione americano contiene un pezzo che riguarda quella che è un'attività diffusa in tutto il Mondo e che, dal dicembre 2019, fa parte del Patrimonio Culturale Immateriale Unesco.

L'approfondimento sulla transumanza è, però, pure l'occasione per raccontare di alcune zone del Mezzogiorno d'Italia, grazie ai cosiddetti "tratturi". L'autrice Alexis Marie Adams "chiacchiera" con imprenditori agricoli del posto, accenna a piatti tradizionali e correda il tutto con immagini di feste e riti (le fotografie sono opera del molisano Giuseppe Nucci). Il servizio è consultabile online, dallo scorso 23 aprile.

Il "tratturo" è un sentiero a fondo naturale che ha origine dal passaggio di armenti e greggi. È la direttrice principale di un complesso di itinerari, che possono snodarsi anche in altri minori e secondari. Sono utilizzati dai pastori durante la transumanza per spostare gli animali da un pascolo ad un altro. In autunno, la direzione è dalle montagne in pianura mentre, in primavera, è quella opposta. La versione mediterranea di questi spostamenti è detta "orizzontale" e prevede tragitti molto lunghi, di circa 200 km, dall'Abruzzo e dal Molise fino in Basilicata e Puglia, interessando anche la Campania.

L'etimologia del termine è riconducibile al participio latino del verbo "trahere", ovvero "tractus" (tirato, trascinato). La lunghezza complessiva di queste strade è calcolata in 3.100 km e, fin dall'antichità, esistono, a riguardo, precise disposizioni normative. Ad esempio, la "lex agraria" romana del 111 a. C. può essere considerata una delle prime regolamentazioni giuridiche in merito. Comunque, regole a tal proposito sono comprese nei codici di Teodosio e Giustiniano e sono state emanante anche dal re normanno Guglielmo il Malo. In epoca borbonica, i regi tratturi riconosciuti in maniera ufficiale erano:

  • L'Aquila-Foggia,
  • Centurelle-Montesecco,
  • Celano-Foggia,
  • Pescasseroli-Candela,
  • Castel di Sangro-Lucera.

Celebrati in letteratura da Plinio il Giovane, Varrone, Virgilio e da Gabriele D'Annunzio, queste vie non sono solo percorsi di transumanza, ma anche cammini che hanno contribuito alla diffusione di usi, costumi e, in generale, tradizioni che è possibile ritrovare in tutto il Meridione. Basti pensare che la propagazione del culto di San Michele Arcangelo dal Gargano fin nell'abruzzese è molto porbabile sia avvenuta, pure, grazie ad uno di questi tratti.