Lo straordinario medicinale meridionale che arriva dal Passato

Nel Mezzogiorno d'Italia si trova ancora oggi una località situata tra mare e montagna, da cui proveniva un rimedio naturale che, per lungo tempo, ha goduto di un grande successo.

Infatti, in Sicilia esiste quella che una volta era un'antica borgata. Questa sorge a ridosso del gruppo occidentale dei monti di Palermo. E qui è diffuso un tipo di roccia dal nome di dolomia, farinosa e dal colore bianco. Da essa si ricavava quella che era detta "Terra di Baida".

Non a caso, Baida è il centro a cui ci riferiamo. Oggi zona di periferia del capoluogo di Regione, è da dove arrivava l'omonima "Polvere", un ritrovato medico molto apprezzato nei secoli scorsi. Si otteneva dalla roccia che, una volta tritata molto fine, si depurava delle impurità, per lasciar spazio solo agli elementi alcalini, da cui derivavano i benefici, in generale antiacidi. Perciò, era usata come digestivo e, in dosi maggiori, come lassativo. Tuttavia, era ritenuta un unguento miracoloso. Lo storico e fisico palermitano Domenico Scinà la studiò, rintracciandone all'interno la presenza di carbonato di magnesio e affermò che, sin dal XVII secolo, era diffusa in tutta Italia.

Un altro studioso, sempre originario di Palermo, il marchese di Villabianca Francesco Gaetani ci racconta che fu scoperta da un tal Vincenzo Albamonte e, poi, messa in vendita da un certo Anzalone. A quanto pare, invece, l'introduzione in ambito medico si deve al dottore originario di Lentini Girolamo Chiaramonte. Era così famosa che le persone raggiungevano il paese, per ottenerla. Se ne parla nel primo tomo dell'opera "Memorie per servire alla storia letteraria di Sicilia" dello studioso settecentesco, anche lui palermitano, Domenico Schiavo. Come riportato da Samuele Schirò, godeva di tanta fama da far parte della farmacopea ufficiale del tempo. Nel 2001 è stato pubblicato un articolo a cura della Fondazione SalvarePalermo, a firma Lucio Forte.