Riconoscimento in arrivo per una prelibatezza del Sud

È uno degli aspetti tipici delle diverse tradizioni che caratterizzano il Mezzogiorno d'Italia. Stiamo parlando della cucina che, nel Meridione, è molto variegata e la cui ricchezza è un patrimonio che ha ottenuto e continua ad ottenere importanti gratificazioni.

Un ulteriore riconoscimento in tal senso arriverà nelle prossime 24 ore e riguarderà un alimento molto usato in Sicilia. Infatti, domani 8 maggio sarà annunciata l'ufficialità della Denominazione di Origine Protetta per i capperi delle Isole Eolie.

L'iter burocratico in merito è iniziato a novembre dello scorso anno quando il decreto del Ministero delle Politiche Agricole fu pubblicato in Gazzetta Europea. L'annuncio ufficiale arriva trascorsi i necessari tre mesi di attesa, nel corso dei quali gli altri stati membri dell'Unione avrebbero potuto presentare ricorso contro l'iniziativa. Invece, non è stato così ed ora c'è il via libera.

Il riconoscimento rappresenta una grande opportunità per i boccioli dell'arbusto a portamento prostato-ricadente, che in questo modo potranno essere tutelati in misura maggiore. La denominazione comporterà benefici per il consorzio che ne cura la produzione e che riunisce le tante aziende eoliane del settore. Da questo punto di vista, la speranza è che accada quanto già successo con la Doc Malvasia.

La produzione di capperi odierna è intorno ai 600-700 quintali all'anno. All'incirca la metà di questi arrivano da Salina. Proprio Salina e Lipari sono le isole con la maggiore tradizione. Tra gli altri centri bisogna ricordare Alicudi e Stromboli, dove la coltivazione è pur sempre notevole. Il prezzo medio di un chilo di capperi è oggi di 15 euro. In seguito alla DOP ci si aspetta un aumento dei numeri, così da andare incontro alle esigenze del mercato che, purtroppo, non sono sempre soddisfatte. La certificazione e i conseguenti controlli per il rispetto del disciplinare saranno affidati all'Istituto zooprofilattico della città di Palermo.