Crea un'azienda e resta al Sud: la storia di Roberto

Il Mezzogiorno d'Italia eccelle per tante ragioni. Tra queste perché è anche una fucina di giovani talenti, pronti a mettersi in gioco e a "lottare" per la propria terra.

Ci arriva dalla Sicilia l'eco di una vicenda che ha per protagonista un ragazzo che ha scelto di restare e provare a costruire qualcosa, lì dove è venuto al mondo e dove vive. Riguarda un imprenditore di appena 24 anni, il quale ha fatto una scelta impegnativa e rischiosa, ma che denota anche tanto coraggio.

Roberto Carbone è nato nel 1996. Originario di Catania, frequenta il Liceo Classico Mario Cutelli della città etna e, poi, si iscrive all'Università degli Studi locale. Sceglie la facoltà di Scienze e Tecnologie Alimentari, forse ispirato anche da quella che è una passione che il nonno pratica nei pressi del comune di Nicolisi, ovvero la coltivazione delle viti.

Una volta terminato il percorso di studi superiori e laureatosi, ecco che si orienta verso una decisione davvero importante, che forse non tutti avrebbero preso. Decide di rimanare a casa e dedicarsi all'appezzamento di terreno regalatogli dai genitori. In pratica, opta per il provare a costruirsi il suo futuro a partire da quel pezzo di terra, che si trova nel piccolo centro di Trecastagni.

Data la complessità economica che interessa la produzione del vino, preferisce orientarsi verso la coltura e la trasformazione delle piante aromatiche e delle spezie. Perciò, crea un'azienda che si trova all'interno del Parco dell'Etna, fra i 650 e 700 metri di altitudine e inizia ad occuparsi della cura di elicrisio, lavanda, origano, peperoncino, rosmarino e zafferano. Le piante sono lavorate e confezionate nel mese di maggio. Ad aiutarlo nelle operazioni, svolte a mano, la madre Marisa. A questo ragazzo, esempio di volontà e bravura meridionale, non può che andare il nostro grande in bocca al lupo!