Il Pomodoro di Pachino dalla Sicilia

È un prodotto ortofrutticolo caratteristico del Sud Italia, a Indicazione Geografica Protetta, che arriva dalle province di due città siciliane.

Per la precisione, la disciplina IGP stabilisce che i territori di coltivazione di questo ortaggio sono i comuni di Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo di Capo Passero, tutti in provincia di Siracusa, oltre a quello di Ispica, nei pressi di Ragusa. Comunque, è diffuso in tutto il Mezzogiorno d'Italia.

Questa tipologia di pomodoro ha una polpa consistente e gustosa, dai frutti che possiedono una buccia dal colore intenso e che si conservano molto a lungo. Il gusto è dolce e, perciò, è ottimo per preparare condimenti ed insalate. Cresce soprattutto lì dove è esposto a temperatura di 26-27° e attecchisce in terreni non molto acidi o, comunque, neutri. Tuttavia, la pianta adulta si adatta anche a suoli che presentano un'elevata quantità di sale. I semi richiedono un terriccio specifico che va protetto e riparato dalle intemperie. Il trapianto può avvenire a marzo mentre la raccolta da luglio ad ottobre, quando ormai è maturo ed ha assunto un colore vivo. È ricco di antiossidanti, sali minerali e vitamina C ed aiuta a evitare l'insorgere di malattie infettive e di problemi della pelle. Inoltre, è rinfrescante e dissetante.

Il disciplinare individua quattro varietà di cultivar, che sono:

  • ciliegino: dall'aspetto a ciliegia, cresce su di un grappolo a spina di pesce, con frutti piccoli e tondi. Il colore è forte e il grado Brix (misura delle sostanze allo stato solido sciolte in un liquido) è alto;
  • costoluto: di grandi dimensioni, dal colore verde scuro. È la variante più antica, prodotta tutto l'anno. Eccellente se coltivato in terreni ad alta salinità;
  • grappolo: anche detto "snocciolato", può essere rosso o verde. È tondo e liscio;
  • tondo liscio: piccolo e rotondo, dal colore verde scuro, ha un sapore molto deciso.