Maria Grazia Cucinotta, le parole spezzate dal dramma: "Mi hanno chiamata 'terrona' per farmi sentire inadeguata"

Maria Grazia Cuccinotta è conosciuta in tutto il mondo per aver partecipato ad uno dei film italiani più belli in assoluto, Il Postino di Massimo Troisi. L'attrice in una recente intervista ha raccontato come all'inizio della sua carriera nel mondo dello spettacolo non fosse ben accetta e di come ha dovuto far fronte a moltissimi insulti perché siciliana.

Maria Grazia Cucinotta è nata a Messina nel 1968, una siciliana doc che nel corso della sua carriera è stata attrice, modella e produttrice cinematografica. Ma solo dopo essersi laureata in analisi contabile ha deciso di trasferirsi a Milano per cominciare la sua scalata nel mondo dello spettacolo partendo dal settore della moda.

La sua carriera nel grande schermo comincia con i cinepanettoni insieme a Massimo Boldi Christian De Sica, Ezio Greggio e Diego Abatantuono. Ha poi lavorato  con Leonardo Pieraccioni nel film Il Laureato, poi nella fiction insieme a Raul Bova, Il Quarto Re, una piccola parte ne I Soprano, in Ho fatto a pezzi mia moglie con Sharon Stone e Woody Allen, in Vaniglia e Cioccolato di Ciro Ippolito e infine in  Tutto Liscio di Igor Maltagliati. Ma quella che resterà per sempre nel suo cuore è la pellicola che ha condiviso con il grande Massimo Troisi, Il Postino.
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E' molto attiva nel campo della lotta contro la violenza di genere, ma è anche al centro di una campagna di informazione e sensibilizzazione per i tumori femminili. A sostegno del suo impegno civile ha fondato un'organizzazione no-profit per sensibilizzare sul bullismo e sulla violenza di genere anche con il cortometraggio Il compleanno di Alice.
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Come detto in precedenza, Maria Grazia Cucinotta parla  in un'intervista a La Repubblica, della sua esperienza ne Il Postino accanto a Massimo Troisi: "La più grande soddisfazione? Recitare ne Il postino accanto a Massimo Troisi. Era un gigante, mi sentivo molto piccola davanti a lui, il cuore mi batteva fortissimo a ogni scena. Massimo era esattamente come lo vedevate: delicato, idealista, sognatore, ed era così profondo da potersi permettere di essere leggero."

Ma l'intervista è proseguita anche su cosa che hanno reso la sua carriera un percorso difficile, alla domanda dopo trentacinque anni di attività, guardando indietro, cosa diresti alla ragazza di 18 anni che ha lasciato Messina per fare la modella? Di non aver paura di fregarsene di chi  la chiamava terrona e la prendeva in giro solo per il fatto di essere siciliana. Il pregiudizio anti-meridionale ha un solo nome: "razzismo".

"Mi sono vergognata, mi sono sentita inadeguata,  e per non soffrirne mi facevo chiamare con un nome da straniera. Ma per fortuna poi ho capito che non ero io l'errore, ma le loro menti mediocri. E, alla fine ho avuto la mia rivincita: il mia sicilianità è stata la mia carta in più" sottolinea Cucinotta.
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