Paolo Bonolis a ruota libera su Amadeus: "Evitiamo la messa cantata"

Paolo Bonolis è uno dei presentatori più amati della televisione, tutti i suoi programmi riscuotono un grandissimo successo. Fin dalla sua prima apparizione in televisione Bonolis si è distinto per la sua personalità fuori dagli schemi, infatti il suo tipo di conduzione è davvero unico, come unica è stata l' edizione del Festival di Sanremo da lui presenziata nel 2005. Proprio per questo motivo è forse l'unico a poter dare qualche buon consiglio ad Amadeus per la 72 esima edizione del festival.

Paolo Bonolis è nato a Roma il 14 giugno del 1961 è uno dei più famosi conduttori televisivi italiani, ha iniziato la sua carriera negli anni '80, conducendo programmi per bambini come 3, 2, 1… contatto! e  Bim Bum Bam con Licia Colò che gli ha procurato grande pubblicità sul piccolo schermo. Ha poi condotto diversi programmi di successo per le reti RAI e Mediaset, tra cui Beato tra le Donne, I cervelloni, Tira & Molla, Ciao Darwin, Chi ha incastrato Peter Pan?, I tuoi affari, Domenica In, Il senso della vita e Avanti un Altro!

È stato anche presentatore e direttore artistico del Festival di Sanremo nel 2005 insieme all'amico e collega Luca Laurenti, con il quale collabora dal 1991, forma una delle coppie più longeve e seguite della televisione italiana: questa edizione del Festival, vinta da Francesco Renga, ha riscosso un particolare successo in termini di ascolti e critiche, anche per la volontà del direttore di modificare il meccanismo di gara, che prevedeva cantanti divisi in diverse categorie di artisti (Donne, Uomini, Gruppi e Classics), e anche perché serata del 1 marzo annunciò la morte dell'amico Alberto Castagna per emorragia interna, Antonella Clerici e Federica Felini si sono unite a lui nella conduzione di quell'edizione del Festival.
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In un'intervista a Oggi, Paolo Bonolis parla di come rinnoverebbe l'edizione del Festival di Sanremo, cominciando con parlare della sua sede storica come un qualcosa che deve essere cambiato: "Separare Sanremo dall'Ariston non è un sacrilegio: l'Ariston non è stata consacrata da nessuna fede religiosa. È un bel teatro che, secondo me, ha esaurito la sua funzione espressiva." Quando gli viene chiesta quale sarebbe per lui una migliore sede dice:  "Non sarebbe necessariamente fatto in un luogo chiuso. Sanremo deve essere il massimo possibile, altrimenti è una messa cantata di enorme valore ma che non si discosta dalla traiettoria che percorre da decenni. Serve qualcosa che il telespettatore italiano non possa vedere per tutta la stagione televisiva. Credo che con il potenziale della tecnologia a nostra disposizione, possiamo immaginare una storia televisiva più contemporanea".
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Il noto conduttore non ha mancato di commentare la scelta di Amadeus di aver chiamato come super ospite Checco Zalone, ma azzardando anche altre ipotesi: "E' un'ottima scelta, Checco Zalone è un grande personaggio. Come Fiorello. Ma sono sempre il nostro prodotto. Portare Mike Tyson, Hugh Grant, Will Smith (come è avvenuto durante la sua edizione, ndr) è costato molto, ma ha dato a Sanremo una vera patina di festa."
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