Al Sud un rito unico al mondo per onorare il Cristo Nero: è conosciuto in tutta Europa

La Settimana Santa è una delle ricorrenze più sentite in tutto il paese, ma a Caltanissetta in Sicilia, questo periodo è il momento perfetto per immergersi completamente nel folclore e nelle tradizioni che hanno radici antiche e millenarie  che sono uniche al mondo. I riti che vengono espletati in questo momento sacro, sono conosciuti in tutta Europa e richiamano moltissimi fedeli: l'unica città che ripercorre un simile rituale sacro è Siviglia in Spagna.

A Caltanissetta le feste religiose sono un’esplosione di passione e fede, le strade diventano teatro di emozione e devozione espresse con la grande partecipazione dell'intera popolazione al corteo della Real Maestranza, nell'appassionata e struggente processione del Cristo Nero o nello spettacolare corteo delle vare, i sedici gruppi statuari a grandezza naturale che vengono fatti sfilare la sera del Giovedì Santo.

Il Venerdì Santo, all'ora del tramonto avviene la processione del Cristo Nero, il Signore della Città, (è stato l'unico Patrono fino al 1625, quando divenne Patrono San Michele Arcangelo) che viene portato a spalla per devozione dai Figghimari scalzi, uomini che si tramandano di generazione in generazione i canti e le preghiere in siciliano antico e latino, che sono la testimonianza lampante delle lontanissime radici in cui affonda questa processione.

La storia del Cristo Nero e dei Figghiamari.

Un giorno a ridosso della Santa Pasqua, due ragazzi che raccoglievano le verdure selvatiche su per le montagne e per le valli nei pressi di Caltanissetta, per guadagnarsi il pane si ritrovarono all'esterno di una grotta sul Monte Sabucina. Da questa piccola grotta ne usciva una piccola luce, i due figghiamari (questo è il nome dei raccoglitori di erbe selvatiche in siciliano), deciso di addentrarsi al suo interno per scoprirne il mistero.

Convinti che qualcuno si fosse addormentato ed avesse dimenticato la luce accesa, restarono impietriti quando sulla parete in fondo alla grotta videro un piccolo crocifisso e davanti ad esso due ceri accesi. Sulla croce era raffigurato un Cristo dalla pelle scura, nerissima: i due ragazzi decisero di portare questa reliquia in paese per mostrarla a tutta la cittadinanza.

Tutti gli abitanti di Caltanissetta restarono incantati dal piccolo crocifisso, dalla sua semplicità, gli vollero bene immediatamente e gli diedero un grande onore: lo fecero Signore della Città. Da quel giorno, nel giorno più triste dell'anno, il Venerdì Santo, il crocifisso gira per le strade della città, scortato dai figghiamari scalzi, che cantano e piangono la morte del Cristo sulla croce.