Nelle acque del Sud un avvistamento rarissimo: la notizia ha fatto il giro del mondo!

Nel 2011 nei fondali dell'Area Protetta di Punta Campanella, situato tra i comuni di Massa Lubrense e Positano, è stata fatta una scoperta straordinaria: una grossa massa gelatinosa denominata "Teca Ovarica". Oggi, 2 Aprile 2021, la rara apparizione e gli studi che ne svelano il mistero sono stati pubblicati sulla rivista scientifica inglese "Scientific Reports", diventando d'interesse mondiale.

Nel 2011 Eduardo Ruspantini e Daniele Castrucci impegnati in un' immersione nelle acque incontaminate dell' Area Marina Protetta di Punta Campanella, avvistarono e fotografarono la grande sfera gelatinosa, lo spettacolo era di rara bellezza e si presentava come un grande mistero da svelare. Secondo gli studi di un team internazionale di ricercatori a cui ha partecipato anche il professore di Zoologia dell'Università Parthenope di Napoli, Roberto Santulli, si tratterebbe di una teca ovarica frutto del lavoro delle femmine di molluschi cefalopodi.

Non è stato possibile prelevare campioni dall'esemplare avvistato a Punta Campanella, ma l'esame del DNA con campioni provenienti da altri esemplari analoghi, hanno chiarito che si tratta di una teca ovarica contenente migliaia di uova di Totano nero. La grande scoperta non sta nella specie che ha prodotto la teca, ma nella teca stessa: ne sono state avvistate solo 100 in 40 anni e quasi tutte nel mar del Nord Europa, soprattutto in Scandinavia. Questa la prima avvistata in Italia.

La ricerca pubblicata sulla mega rivista scientifica inglese, "Scientific Reports" (pubblicata on line da Nature Research - una società scientifica internazionale), che nel 2016 è diventata la rivista più grande del mondo per numero di articoli e numero di persone raggiunte attraverso le pubblicazioni, la rende fruibile da ogni parte del mondo, rendendo famoso non solo il ritrovamento ma anche il luogo in cui questo è avvenuto.

La particolarità di questo avvistamento, lo ripetiamo, non sta nella specie che ha prodotto la teca ovarica, ma nel fatto che essa sia stata ritrovata nelle acque del Sud. Questo è un altro segnale del fatto che i mari che bagnano le nostre coste sono delle aree protette sempre pronte a regalare nuove storie ed importanti scoperte scientifiche che arricchiscono il nostro patrimonio naturalistico.