Sulla cima più alta dei Monti Peloritani, a Messina in Sicilia, il Monte Dinnammare, venne eretto moltissimi secoli fa, un bellissimo santuario dedicato al culto della Vergine Maria: il Santuario di Dinnammare. Dalle altezze di questo monte, definito la "Corona di Messina", si può ammirare la città nella sua interezza; di fronte ad essa sullo Jonio è possibile abbracciare l'intero Stretto di Messina, la Calabria e Scilla, mentre sul versante del Mar Tirreno è possibile osservare la Baia di Milazzo, le Isole Eolie e Tindari.

Esistono varie teorie sul nome "Dinnammare", se per alcuni deriva dalla lingua e dalla cultura araba per cui "din" è ricompensa e "Ammar" un nome proprio contenuto nei testi medioevali il significato risulta " terreno dato in ricompensa ad Ammar"; per altri invece, il nome deriva dal termine latino " bimaris" (due mari), proprio perché dalla vetta è possibile ammirare sia il mar Jonio che il Mar Tirreno; un'altra teoria parte dal dialetto siciliano, dal termine "Ntinnammari" (Antennammare) che indica la cima del Monte.
Sulla Corona Messinese è presente, come abbiamo detto prima un antico santuario dedicato alla Madonna, la costruzione di questo santuario affonda le sue radici in due leggende, entrambi molto belle e particolari:
Le leggende del Santuario di Dinnammare
- Sulla cima del monte, fin dall'antichità, era presente un' altissima torre di guardia eretta per essere il primo baluardo a difesa della città. Nell'era cristiana, un pastore stava pascolando sulle alture il suo gregge; mentre era lì inciampò su una tavoletta di marmo su cui era raffigurata l'immagine della Madonna. Impressionato dall'evento decise di portare con sé la tavoletta e riporla in casa sua per santificarla ogni giorno. Al suo risveglio, dopo una notte beata, non trovò più l'oggetto. Senza perdersi d'animo si recò nello stesso posto dove l'ebbe trovata la prima volta; la tavoletta era lì. Il parroco quando venne a sapere di questa storia, volle che la tavoletta fosse condotta ella sua chiesa. Neanche a dirlo, il giorno dopo non la trovò, perché l'oggetto sacro per magia era tornato al suo posto. Tutta la comunità decise che era lì che la Madonna voleva stare e lì avrebbero eretto un santuario in suo onore.
- Dei pescatori, tornati dalle fatiche del loro lavoro, mentre erano intenti a tirar reti e funi, con sorpresa restano a guardare un quadro: raffigurava la Vergine in una posa così dolce che tutti i pescatori cominciarono a versar tante lacrime di commozione. Ci sono due versioni di come questo quadro sia arrivato sulla spiaggia: la prima è che due mostri marini l'avessero trasportata con amore verso le sponde come regalo agli uomini buoni; la seconda invece, la santa reliquia è arrivata dopo un naufragio.
Quello che è certo che nonostante i tanti studi fatti sul Santuario di Dinnammare, non si conosce né il suo costruttore, né l'anno o il possibile secolo in cui sia stata eretta. Un luogo sacro, magico, che con queste due leggende diventa un incanto voluto da Dio.
