E' l'unico castello del Sud a non essere mai stato conquistato: conoscete il suo segreto?

Il Castello Arechi, edificato sulla parte più alta della città di Salerno in Campania, sul colle chiamato "Bonadies" (buongiorno) il sole lo illumina pian piano, partendo dalle alte torri per finire al suo lato ovest, che al tramonto sembra tingersi di un rosso purpureo e scintillante. Questo castello, grazie alla sua collocazione sul costone scosceso del colle, non è mai stato espugnato: nel Medioevo la vegetazione era stata completamente eliminata per facilitare sia l'avvistamento dei nemici che il rotolamento di grossi massi lungo il pendio. Secondo la leggenda però, il vero segreto di questo castello sono i moltissimi cunicoli che permettevano all'esercito di prendere alle spalle i nemici.

Prima che fosse eretto questo immenso castello, vi era un castrum costruito durante il VI secolo per ordine del Generale Narsete: una struttura a pianta rettangolare su cinque o sei livelli. Nel VIII secolo Arechi II (il principe longobardo che fece di Salerno capitale portandola al suo massimo splendore con opere urbanistiche e architettoniche di grande pregio), ne fece un vero e proprio scrigno difensivo, modificandone l'assetto da rettangolare a triangolare: le mura seguivano il pendio in discesa del colle fino al mare, cingendo completamente la città.

Secondo la testimonianza di Paolo Diacono (monaco cristiano che si occupava di redigere diari storici) riportata nel libro "Historia Longobardorum", il Castello Arechi non venne mai espugnato: per natura e per arte imprendibile, non essendo in Italia una rocca più munita di essa. Solo nel 1077, quando Roberto il Guiscardo assediò la città per moltissimo tempo, gli abitanti aprirono le porte e capitolarono per fame.

Dopo il dominio di Arechi II, il Castello Arechi venne ulteriormente fortificato prima dai Normanni (nel XVI secolo), con la costruzione di una grossa e alta  torre chiamata "Bastiglia" ( per controllare anche i movimenti nemici più lontani), dagli Angioini (nel corso del XIII secolo) che aggiunsero all'imponente maniero un sistema termale chiamato "balneum" e infine con gli Aragonesi che lo portarono al massimo splendore curandone al dettaglio tutte le rifiniture.

Durante i lavori di restauro all'interno del castello, furono ritrovati moltissimi reperti di grande valore storico, quelli più importanti restano i "tre gruzzoli": le monete d'argento provenivano dalla zecca di Rouen; la seconda somma ammonta a 21 monete d'oro, dei Tari Siciliani ritrovati all'interno di una brocca; la terza somma mette insieme 22 monete d'argento e una di rame. Se il primi due gruzzoli sono da dichiarare appartenenti alla dinastia dei Normanni (in due periodi diversi), l'ultimo gruzzolo risale tra il 1392 al 1534.