Nastri d'Argento: ecco Eduardo De Filippo come non l'avete mai visto!

"Il Nostro Eduardo", il documentario interamente dedicato al drammaturgo partenopeo, Eduardo De Filippo, a 120 anni dalla sua nascita, è stato candidato per il prestigioso premio "Nastri D'Argento" 2021; il più antico premio cinematografico italiano (1946) diventato un importantissimo punto di riferimento non solo per il cinema in senso stretto, ma anche per documentari e cortometraggi.

L'annuncio della candidatura arriva attraverso un post su Facebook della Compagnia Teatrale di Luca De Filippo. Il documentario è un vero proprio racconto di una vita donata al teatro, con dedizione e passione; ma anche l'umanità del genio di Eduardo attraverso il racconto dei suoi affetti, delle sue amicizie, dei suoi amori e dei suoi tanti dolori e delusioni.

La malinconia e la serietà con cui Eduardo metteva in scena le sue commedie sono testimoniate dalle moltissime lettere e dagli incontri che hanno cambiato non solo il suo modo di proporre il teatro ma la visione della vita stessa e della società in cui viveva. Uno degli incontri più importanti, l'incontro della svolta, quello con il drammaturgo e Premio Nobel,  Luigi Pirandello, con cui strinse una forte amicizia corollata da una collaborazione artistica durata molti anni.

Il documentario "Il nostro Eduardo" è una fotografia nostalgica e sincera di un grande artista, un genio del 900', che ha donato la sua intera esistenza alla comprensione e alla messa in scena dell'uomo, che può essere sintetizzata attraverso le sue stesse parole ne "Il Sindaco del Rione Sanità": "Io dico che l'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che è venuto il momento di fare marcia indietro, e la fa. Quando riconosce un errore commesso se ne assume la responsabilità, paga le conseguenze, e non cerca scuse."

Concorrono insieme al "Il nostro Eduardo" anche documentari su altri grandi artisti come Federico Fellini ( "Fellini degli spiriti"), Paolo Conte (un viaggio nelle sue canzoni nel documentario "Paolo Conte - Via con me"), Pier Paolo Pasolini ( "Punta Sacra").