Amore per il Sud, occhiali iconici e film indimenticabili: Lina Wertmüller

La regista dagli occhiali iconici e dai film con titoli lunghissimi, che da sempre ha raccontato storie originali e ironiche, dal finale mai scontato e sempre emozionante, che ha sempre scelto come cornice di queste storie luoghi fantastici carichi di significato e bellezza. La prima regista donna della storia ad avere la nomination all'Oscar: Lina Wertmüller

Nata a Roma, con un nome lunghissimo quasi quanto i titoli dei suoi film, si iscrive all'Accademia teatrale di Pietro Sharoff (regista teatrale, direttore artistico russo naturalizzato italiano) e comincia la sua carriera come animatrice e regista di spettacoli al teatro dei burattini di Maria Signorelli. Continua la sua ascesa lavorando per la radio e la televisione italiana in programmi come Canzonissima e il Giornalino di Gian Burrasca fino al suo incontro con Federico Fellini che la vuole come Aiuto Regista nei film La Dolce vita 8½. 

Il suo esordio alla regia è con I basilischi nel 1963, una storia grottesca ambientata in Basilicata che le valse il primo premio la Vela d'Argento. Poco dopo ha inizio il suo sodalizio artistico con Giancarlo Giannini con film del calibro di: Mimì metallurgico ferito nell'onore del 1972 ambientato tra la Lombardia e la Sicilia, Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'Agosto del 1974 ambientato in Sardegna , Pasqualino Settebellezze del 1976 ambientato a Napoli che le valse la candidatura agli Oscar.

La produzione registica della Wertmüller sembra non avere fine, come la sua incredibile immaginazione artistica e il suo modo tutto personale di immergere completamento lo spettatore in una storia farlo ridere e piangere allo stesso tempo, restare come inebetiti dalle meravigliose inquadrature e dai dialoghi che lasciano un sorriso amaro sul viso e un ricordo indelebile dopo la visione.

Il connubio tra la Wertmüller ed il meridione d'Italia è insondabile, in un'intervista dichiarò che Napoli fosse "Una perla antica" quando le venne chiesto di definire il suo rapporto con la città di cui è cittadina onoraria dal 2015. Nel 2019 riceve l'Oscar Onorario e durante la premiazione Leonardo Di Caprio, Quentin Tarantino, Laura Dern e tanti altri hanno scandito i loro applausi pronunciando il suo nome con trasporto e lei per tutta risposta nel ricevere il premio dice: "Perché lo chiamiamo Oscar? Non vogliamo cambiare nome con quello di una donna? Chiamiamolo che so, Anna!"