sabato, Marzo 25, 2023

La nuova scoperta archeologica al Sud che potrebbe riscrivere la storia

Scavare per riparazioni al Sud significa imbattersi nella storia delle nostre origini, un ciclo vitale senza fine

Nel comune di Marsala, nella provincia di Trapani in Sicilia, è avvenuto un ritrovamento straordinario mentre si procedeva al rifacimento della rete fognaria in Via De Gasperi: due camere funerarie, presumibilmente di origine punica databili pressappoco alla metà del IV secolo, che il tempo ha conservato completamente intatte. Un luogo in cui nessun uomo a messo piede per millenni che segnano un momento importantissimo per il patrimonio culturale del paese.

I ritrovamento è avvenuto su più livelli del sottosuolo, infatti le due camere ipogee ritrovate entrambe sigillate sono ad un livello inferiore, mentre nella parte superiore erano sono presenti almeno 50 tombe, alcune a pozzo e altre sul modello di fossa rettangolare che contengono numerose ossa, probabilmente appartenenti alla necropoli punica risalente tra il IV secolo e il III secolo a. C.

Il primo ipogeo dovrebbe risalire alla metà del IV secolo a.C. è formato da due camere funerarie al cui interno sono presenti 5 salme, 3 adulti e 2 bambini, con la dotazione funeraria composta da vasi in terracotta e piccoli oggetti in metallo.
Il secondo ipogeo, invece, è una struttura architettonicamente più complessa articolata su più livelli; questi livelli rappresentano le diverse fasi di utilizzo della struttura nell'arco dei secoli (presumibilmente 7 secoli). Le sepolture in questo caso sono ricavate nelle pareti, in cui si sono distinte: 6 tombe a cassettone, 8 loculi e 8 nicchie quadrate.

Le 2 sepolture hanno conservato al loro interno le salme, mentre le fosse rettangolari scavate nel pavimento della camera funeraria hanno al loro interno, oltre a resti ossei anche lucerne e oggetti in ceramica che risalirebbero alla prima fase del culto ebraico e al primo culto cristiano con una datazione che partirebbe dal II secolo al IV e V secolo d.C.

L' Assessore dei Beni Culturali e dell'Identità siciliana , Alberto Samonà, dichiara a proposito del fortunato ritrovamento nel comune siciliano quanto segue: "Quella di Marsala è una scoperta dall'altissimo valore archeologico e ci regala l'occasione per ribadire quanto vasto e meraviglioso sia il patrimonio nascosto nel sottosuolo. "

 

 

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