TOTO' A LUCI ROSSE! Ecco l'oscuro retroscena piccante del comico!

Nel Teatro Odeon di Napoli, una sera di Dicembre del 1929, gli occhi del re della risata, Totò, furono rapiti dalla donna più bella della sala, Liliana Castagnola, una delle più famose cantanti e ballerine dell'epoca dal fascino irresistibile. Una vera e propria forza della natura, avvolta dal mistero e protagonista di moltissimi avvenimenti che sembrano uscire da romanzi d'amore che le diedero la nomea di "mangiatrice di uomini".

Liliana era una chanteuse di successo, famosa in Francia e in tutta Europa, sempre sui rotocalchi per le vicende amorose che la vedevano protagonista, insieme a regnanti, ministri e industriali. Si trasferì in Italia in seguito all'espulsione dalla Francia, dove aveva indotto due marinaia sfidarsi ad un duello mortale per il suo amore. Anche in Italia il suo fascino fece molti danni, l'episodio più sanguinoso venne consumato a Montecatini; un ricco imprenditore milanese le sparò due colpi di pistola mentre era immersa nella vasca da bagno e credendola morta, si suicidò. 

La bellissima cantante venne colpita alla testa da una delle due pallottole, che le restò all'interno del cranio, causandole forti emicranie continue (aveva l'abitudine di usare sonniferi che l'aiutassero con questi dolori) e una grossa cicatrice che era solita coprire con un taglio di capelli molto in voga in quegli anni, una frangia sulla fronte e delle lunghe basette a punta che le incorniciavano il sensuale viso.

Nel 1929 venne scritturata, anche se 30enne e non più all'apice della sua carriera, dal Teatro Santa Lucia di Napoli e colse l'occasione per vedere un' esibizione di Totò. Prenotato il palchetto all'Odeon, restò estasiata dal Principe della Risata affermando: "è le sette meraviglie e poi da tutto quanto si capisce che è un vulcano, un fuoco, una forza della natura".

I due furono immediatamente attratti l'uno dall'altra, in un'amore che presto divenne un fuoco ardente ma anche oscuro. E' risaputo che Totò fosse un vero donnaiolo e che fosse molto amato dal pubblico femminile, per questo la relazione con Liliana, una donna molto esigente e gelosa non fu per niente. Le pubbliche scenate, i litigi e le fughe di Totò erano consuetudine, ma i due non si lasciarono con facilità anche perché erano oggetto di moltissimi pettegolezzi e delle ansie e paure di lei.

In un biglietto Liliana scriveva: "Che debbo fare? Come vivere così? Perché dici che mi ami, quando invece non mi sei che nemico? Vivo in orgasmo. Lilia", questa è la chiara testimonianza come questo amore fosse diventato ossessione e carico di tensione che si accentua sempre di più quando Totò non accetta che lei gli sia compagna anche sul palco. Alla richiesta di Liliana di restare a Napoli per recitare insieme, Totò annuncia di essere diretto a Padova con la soubrette Cabiria; a nulla valgono le minacce e le accorate richieste, il principe della risata è silenzioso e irremovibile.

Il 3 Marzo 1930, Totò viene svegliato da una telefonata dal tono grave che lo informa di recarsi immediatamente alla pensione degli artisti. C'è moltissima gente, curiosi di ogni sorta e la polizia; salendo le scale Totò si ritrova sulla porta della camera di Liliana, è distesa coperta da un lenzuolo bianco. La bellissima attrice ha assunto una dose letale di sonnifero e lascia un messaggio per il suo amore: " Antonio, sono calma come non mai. Grazie del sorriso che hai saputo dare alla mia vita grigia e disgraziata. Non guarderò più nessuno...te lo avevo giurato e mantengo. Stasera, rientrando, un gattaccio nero mi è passato dinnanzi. E ora, mentre scrivo, un altro gatto nero, giù nella strada, miagola in continuazione. Che stupida coincidenza, è vero? "

Totò cadde affronto e piangendo chiese perdono.
Liliana Castagnola riposa nella Cappella della famiglia De Curtis al cimitero di Poggioreale a Napoli, come volle il Principe. Poco tempo dopo, nacque sua figlia, dal matrimonio con Diana Roliani, ed ha il nome della sua amante quasi fosse un modo per ricordarla per sempre, omaggiarla e chiedere ancora perdono.