Una città del Sud dedica la 'strada delle parole' alla Giornata della Memoria

In occasione della Giornata della Memoria, la "Strada degli Scrittori", l'associazione culturale siciliana, diventa la "Strada della memoria, cento voci per la Shoah", una maratona letteraria che ha l'intento di commemorare tutte le vittime dell'Olocausto attraverso tutte le testimonianze dei sopravvissuti ,e non solo, alla più grande tragedia del 900'.

La "Strada degli scrittori" ha lo scopo di evocare il drammatico evento dell'olocausto attraverso la lettura di testi e poesie dei più grandi scrittori del 900', di coloro che sono stati testimoni e sopravvissuti della pagina nera della nostra storia, ma anche di coloro che ne hanno tenuto viva la memoria in tempi più recenti.

La maratona ha non solo l'obiettivo di ravvivare la memoria, ma anche di dimostrare quanto la cultura, la letteratura, la poesia, la musica e qualsiasi altro tipo di forma espressiva, possano rendere più facile la riflessione su temi complicati come l'intolleranza, la discriminazione di genere, il razzismo e il poco rispetto degli altri. Si vuole sottolineare come questi temi non possono considerarsi "passati", poiché sono sempre presenti e fin troppo attuali nella nostra società , anche se in maniera diversa dal passato, rispecchiano sempre gli stessi meccanismi che hanno scatenato questa immane tragedia.

La manifestazione durerà 2 giorni e si terrà in diretta streaming su Facebook, Youtube e il sito della "Strada degli scrittori" dalle 16 di oggi 27 Gennaio. Ad aprire la diretta sarà l'intervento dell'Assessore all'Istruzione della Regione Sicilia, Roberto La Galla. L'assessore introdurrà la storia di un sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen, che tornato a Canicattì scrisse della sua prigionia, contenuta nel libro "La tragica avventura". Il pronipote del sopravvissuto, Domenico Aronica, parteciperà alla manifestazione come detentore di una memoria che non dovrà mai svanire.

Questo è un giorno di commemorazione e di riflessione: "Ricordare è un dovere: essi non vogliono dimenticare, e soprattutto non vogliono che il mondo dimentichi, perché hanno capito che la loto esperienza non è stata priva di senso, e che i lager non sono stati un incidente, un imprevisto della storia."
Primo Levi