Al Sud c'è una strada di parole tra mari e monti lunga 32 Km

In Sicilia esiste un itinerario da sogno che ripercorre molti romanzi degli autori siciliani tanto amati. Questo percorso è chiamato Strada degli scrittori 640 ed è dedicata a Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello e Rocco di San Secondo. Un viaggio nei luoghi della letteratura, tra mare e monti, passando attraverso teatri, castelli, palazzi, musei e paesaggi mozzafiato, partendo da Porto Empedocle, attraversa la Valle dei Templi e si conclude a Caltanissetta.

Muoversi sulla Strada degli Scrittori significa immergersi nei luoghi più iconici della letteratura siciliana, visitare la Cattedrale di Girgenti ( dov’è custodito il manoscritto di Suor Maria Crocifissa, la lettera del diavolo) citata da Pirandello, passare dalla Marina di Vigata, descritta da Camilleri, ammirando la Torre di Carlo V e i Giardini della Kolymbetra; fermarsi al Noce , come fece Sciascia; visitare la Beata Corbera citata da Tomasi di Lampedusa.

Ma non è tutto, i luoghi di questo itinerario sono molti e tutti strabilianti ed è un vero peccato non goderseli con lentezza e tranquillità dividendo il percorso in piccole soste:

La scala dei Turchi: la meravigliosa scogliera di roccia bianchissima scavata dal vento e dal mare per secoli, chiamata "scala dei turchi" per la sua forma a gradoni e per essere stata approdo dei saraceni saccheggiatori.

Agrigento: dove si può visitare la casa di Pirandello nella contrada denominata "caos"

Molo di Girgenti: Porto Empedocle e il suo borgo dove visse la sua infanzia Piradello.

Palma di Montechiaro: il borgo che ispirò la stesura de "Il Gattopardo" con il centro città, il palazzo e il monastero benedettino.

Valle dei Templi: luogo in cui sono visibili le vestigia di una città in cui varie civiltà si sono avvicendate, greci, romani, musulmani, fino al medioevo.

Racamulto: la città natale di Sciascia, in cui è possibile visitare la sua casa con una mostra permanente e il teatro comunale Regina Margherita dove lo scrittore assisteva alle proiezioni degli spettacoli.

Caltanissetta: città natale di Rocco San Secondo, scoprendo i luoghi che hanno ispirato le sue opere, il Collegio dei Gesuiti, il Quartiere Santa Lucia, il Cimitero Monumentale e il Museo Mineralogico e delle zone zolfare.

32 km di arte e ispirazione sotto i piedi che si districa attraverso percorsi di montagna, passando attraverso vicoli, suoni e odori della Sicilia scritta e sognata, fino ad arrivare al mare…

« Che mare! E dove c’è un mare così? ».

« Sembra vino » disse Nené.

« Vino? » fece il professore perplesso. « Io non so questo bambino come veda i colori: come se ancora non li conoscesse. A voi sembra colore di vino, questo mare? ».

« Non so: ma mi pare ci sia qualche vena rossastra » disse la ragazza.

« L'ho sentito dire, o letto da qualche parte: il mare colore del vino » disse l'ingegnere.

« Qualche poeta l'avrà magari scritto, ma io un mare colore del vino non l'ho mai visto » disse il professore; e a Nené spiegò « Vedi: qui sotto, vicino agli scogli, il mare è verde; più lontano è azzurro, azzurro cupo » .

« A me sembra vino » disse il bambino con sicurezza.

« È daltonico » sentenziò il professore.

« Ma che daltonico? » si rivoltò la signora. « È testardo ».

Si provò anche lei a convincerlo del verde e dell’azzurro del mare.

« È vino » disse Nené.

« Vedi che è testardo? » disse la madre. « Ora addirittura afferma che è vino ».

Il mare colore del vino: ma dove l’ho sentito? - si chiedeva l’ingegnere. Il mare non è colore del vino, ha ragione il professore. Forse nella prima aurora, o nel tramonto: ma non in quest’ora. Eppure, il bambino ha colto qualcosa di vero: forse l'effetto, come di vino, che un mare come questo produce. Non ubriaca: si impadronisce dei pensieri, suscita antica saggezza.

L. Sciascia - dal "Il mare colore del vino"