Il giudice vittima della mafia diventa beato: Rosario Livatino

"Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili" queste le parole del magistrato Rosario Angelo Livatino ucciso dall'organizzazione criminale di stampo mafioso Stidda il 21 Settembre del 1990, a soli 37 anni, prima speronato mentre era a bordo della sua auto ad Agrigento e poi freddato a colpi di pistola.

Il magistrato sarà beatificato nella primavera del 2021 poiché è stato riconosciuto, dalla Santa Sede, il martirio "in odium fidei" (in odio della fede); con questo riconoscimento Papa Francesco ha autorizzato la divulgazione della notizia dell'atto di beatificazione durante l'udienza con il Cardinale Marcello Semerano il prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.

La prova del martirio in odium fidei è pervenuta alle autorità grazie alla confessione di alcuni rappresentanti dell'organizzazione mafiosa Stidda, uno degli esecutori dell'assassinio ha dichiarato nella seconda fase del processo di beatificazione che il magistrato Livatino fosse etichettato come "scimunito" un "santocchio" (bigotto)  per la sua assidua frequentazione delle celebrazioni religiose nella parrocchia di San Domenico, vicino casa dei suoi genitori.

Il Monsignor Vincenzo Bertone, Arcivescovo di Catanzaro ma nativo di Agrigento, ha voluto con tutte le sue forze che Livatino fosse dichiarato beato ed è sempre stato in prima linea durante tutto il processo. La confessione dell'esecutore è stata decisiva ottenere il riconoscimento della Santa Sede; Gaetano Puzzangaro, l'esecutore materiale ha dichiarato in un intervista alla Mediaset la sua parte nell'assassinio e il suo pentimento: Sono assolutamente pentito interiormente per quel gesto compiuto in gioventù; quella mattina speravo con tutto il mio cuore che il dottor Livatino facesse un'altra strada."

Grazie al testimone oculare Pietro Nava, un agente di commercio, fu possibile risalire agli esecutori dell'omicidio e procedere nella ricerca dei mandanti che furono poi incarcerati. Rosario Angelo Livatino è considerato Servo di Dio dalla chiesa cattolica e renderlo beato è un modo per ringraziarlo del lavoro svolta nella lotta contro la mafia.