Lo scugnizzo medaglia d'oro al valor militare

Lo scorso 2 giugno si è celebrata la Festa della Repubblica, che commemora il risultato del referendum istituzionale del 1946 in seguito al quale il nostro Paese cessò di essere una monarchia.

La consultazione seguì la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, conflitto che devastò l'intera Europa. A causa dell'andamento degli eventi bellici e pure per via del coraggio dei suoi abitanti, il Meridione riuscì ad affrancarsi dall'occupazione nazi-fascista in anticipo rispetto al resto d'Italia.

Tra gli episodi che riguardano il Sud e che sono entrati, a giusto merito, nell'epopea relativa agli eventi bellici rientrano di sicuro le Quattro Giornate di Napoli, insurrezione popolare che permette alla città partenopea di potersi fregiare del record di essere stata la prima, in tutto il Vecchio Continente, ad essersi liberata dai tedeschi. Dal 27 al 30 settembre del 1943 le strade del comune napoletano si trasformarono in un campo di battaglia, che vide i cittadini avere la meglio sui soldati della Wehrmacht.

Il tutto fu favorito dall'esasperazione che la cittadinanza provava nei confronti di una situazione divenuta ormai insostenibile. Le persone erano stremata dai bombardamenti alleati, dalla mancanza di beni primari e dal collasso dei servizi essenziali, quali, ad esempio acqua e luce. Inoltre, il morale peggiorò a causa delle decisioni prese dal comando germanico che, ad esempio, ordinò lo sgombero di tutta la fascia costiera cittadina ad una distanza di 300 mt dal mare (così da creare una zona militare di sicurezza), il che comportò per ben 240mila napoletani l'abbandono delle proprie case.

Ancora, la proclamazione dello stato d'assedio e l'istituzione del coprifuoco, la fucilazione sulle scalinate della Federico II del marinaio 24enne Andrea Mansi per rappresaglia e, soprattutto, la chiamata al lavoro obbligatorio di tutti i maschi di età compresa tra i 18 e i 33 anni. Ben presto, perciò, si sviluppò un moto di ribellione che cominciò con assalti condotti senza il possesso di alcun arma e, poi, si trasformò in una vera e propria guerriglia, senza quartiere. Contribuirono al tutto anche soldati del Regio Esercito presenti nell'area urbana. Alla fine, furono 152 i morti e ben 162 i feriti e, per via di questo tributo di sangue, Napoli fu insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Questo riconoscimento fu, però, assegnato pure ad un giovane combattente che perse la vita il 29 settembre. Ci riferiamo a Gennaro Capuozzo, detto Gennarino, un ragazzino di 11 anni che, il caso volle, venisse al Mondo proprio il 2 giugno, ma di qualche anno prima, per la precisione il 1932. La stua storia e, in generale, le vicende della rivolta sono state raccontate nel film dal titolo "Le Quattro Giornate di Napoli" del regista Nanni Loy, del 1962. Tra i protagonisti Gian Maria Volonté, nel ruolo di un capitano dell'esercito italiano che combatte al fianco degli insorti, Enzo Cannavale in quello di un partigiano e Pupella Maggio.

Gennaro Capuozzo film
Scena del film di Nanni Loy in cui il piccolo Capuozzo si scaglia contro 2 carri armati tedeschi.

Gennarino era un apprendista commesso e prese parte ai combattimenti. Il terzo giorno si trovava a via Santa Teresa degli Scalzi quando fu raggiunto dalle schegge di una granata mentre provava a colpire carri armati tedeschi, lanciando bombe a mano dal terrazzino dell'Istituto delle Maestre Pie Filippine. Gli fu quindi riconosciuto la massima onoreficenza prevista dal nostro Paese in ambito militare, che fu consegnata alla madre alla fine del conflitto. La motivazione fu la seguente:

Appena dodicenne durante le giornate insurrezionali di Napoli partecipò agli scontri sostenuti contro i tedeschi, dapprima rifornendo di munizioni i patrioti e poi impugnando egli stesso le armi. In uno scontro con carri armati tedeschi, in piedi, sprezzante della morte, tra due insorti che facevano fuoco, con indomito coraggio lanciava bombe a mano fino a che lo scoppio di una granata lo sfracellava sul posto di combattimento insieme al mitragliere che gli era al fianco. Prodigioso ragazzo che fu mirabile esempio di precoce ardimento e sublime eroismo

Ecco il momento del suo decesso così come è stato raccontato nel film di cui sopra: