Coronavirus, al Sud tre studenti creano app per il distanziamento sociale

Da un ateneo meridionale arriva un'altra app per monitorare il distanziamento sociale. A idearla sono tre studenti dell'Università di Catania: si chiamano Fabrizio Billeci, Giuseppe Criscione e Marcello Maugeri. I tre giovani hanno risposto subito al progetto di realizzare un dispositivo tecnologico anticoronavirus proposto dai docenti di Informatica del Dipartimento di Matematica e Informatica Sebastiano Battiato e Filippo Stanco.

L'app si chiama "Distantia" e si userà nel pieno rispetto della privacy. Basta installarla sul proprio cellulare ed è in grado di rilevare in automatico, attraverso un segnale bluetooth, la presenza di altri dispositivi segnalando l'eccessiva vicinanza degli altri con un apposito suono. Più il segnale sonoro sarà intenso, più la persona sarà vicina. La nuova app creata al Sud è frutto del duro lavoro di team realizzato nell'Università di Catania con la collaborazione di alcuni laureandi in Informatica. Insieme agli studenti fanno parte del gruppo anche i ricercatori Dario Allegra e Alessandro Ortis che hanno dato il loro contributo nei lavori di sviluppo del software.

"Garantire il rispetto delle distanze di sicurezza è di fondamentale importanza nella gestione dell'emergenza pandemica in corso - hanno spiegato i docenti Battiato e Stanco -. Sono numerose e diverse le misure che si stanno prendendo a vario titolo per limitare la diffusione della malattia e contestualmente permettere un graduale riavvio delle attività economiche e sociali della popolazione e il rispetto della distanza, per una specie sociale come quella umana, diventa spesso un problema e soprattutto non consente un regolare avvio di attività economiche, sociali e ricreative/sportive che vedono il coinvolgimento di piccole-grandi comunità. È però possibile fare uso delle nuove tecnologie per segnalare in tempo reale se e come abbiamo superato il limite di sicurezza".

Nei prossimi giorni l'app sarà rilasciata gratuitamente negli store di Google e Apple che verificheranno il funzionamento in diversi ambienti e condizioni. Ricordiamo che al Sud, oltre a questa invenzione, lo studio delle app per prevenire il rischio dei contagi si stanno susseguendo in maniera rapidissima. Basti pensare al recente progetto pugliese dei braccialetti intelligenti da utilizzare a scuola e l'app per il monitoraggio dei parametri dei pazienti Covid-19 realizzata in collaborazione da professionisti palermitani, messinesi e siracusani.