E' made in Sud l'app che monitorerà il Coronavirus

Il Sud fin qui ha retto bene l'emergenza Coronavirus. Anzi, per molti è stato quasi una sorpresa che le poche (rispetto al Nord) strutture presenti siano riuscite a contenere e contrastare contagi e conseguenze. Questo è merito anche delle misure dei Governatori regionali e dello spicchio di tempo conquistato prima che l'epidemia scoppiasse anche al Sud, ma è soprattutto merito dei tantissimi cittadini che hanno rispettato le regole e dei medici e dei sanitari che hanno fatto miracoli.

E in questi mesi di lockdown, prima dello sblocco parziale avvenuto oggi, 4 maggio, sono tante le iniziative partite dal Sud, così come le idee relative e utili proprio al virus stesso. Ad esempio, le prime mascherine ad avere la certificazione europea sono state realizzate a Caserta, mentre a Portici delle semplici mascherine sono state trasformate in ventilatori polmonari.

Ma parlano meridionale anche altre produzioni, come l'app per il monitoraggio dei parametri dei pazienti Covid-19, realizzata in collaborazione da professionalità palermitane, messinesi e siracusane. L'app è in grado di monitorare sia le condizioni dei pazienti, sia i loro spostamenti.

Per realizzarla hanno lavorato insieme pneumologi di Palermo e bioingegneri di Messina del Cnr, il Consiglio nazionale per le ricerche. L'app, come spiega Gazzetta del Sud, può monitorare in tempo reale parametri fisiologici come la saturazione, la frequenza cardiaca e la febbre, oltre agli spostamenti dei pazienti.

Inizialmente la piattaforma era nata per monitorare i bambini autistici e i genitori ad affrontare questo tipo di patologia, ma quando gli pneumologi dell'Iriv (il Cnr di Palermo) hanno chiesto di produrre un'app per pazienti Covid, i bioingegneri hanno accolto l'idea con entusiasmo. Così è nata questa piattaforma in grado di effettuare il monitoraggio dei parametri dei pazienti e il loro eventuale spostamento.

Questa creazione meridionale dimostra ancora una volta che il Sud non solo ha affrontato bene l'emergenza, ma è riuscita a trasformare, ove possibile, il disagio in opportunità.