Sicilia: la leggenda del pesce spada

La natura incontaminata e il susseguirsi di civiltà che lo hanno abitato fin da tempo immemore fanno del Meridione il posto ideale per il fiorire di miti e leggende.

Tra le tante regioni del Sud, una che fa da sfondo a numerose storie fantastiche è la Sicilia. E qui che sono vissuti i Ciclopi, l'abilissimo nuotatore Nicola Colapesce, il gigante Tifeo e molti altri ancora. Tuttavia, non finisce qua, perché nelle acque tra l'isola e la Calabria, si rischia di cadere vittime della magia della Fata Morgana e dei mostri Scilla e Cariddi.

Nello stesso tratto di mare, nei pressi di Messina, sono molto diffusi i pesci spada e, da sempre, sono oggetto di pesca. Un'abitudine tipica dell'esemplare maschio è quella di non abbandonare la femmina una volta che è stata arpionata.

Sembra che questo comportamento derivi dal fatto che tali pesci discendano, in realtà, dalla popolazione greca dei Mirmidoni. Questi coraggiosi guerrieri combatterono sotto le mura di Troia, guidati dal loro re Achille. E quando il mitico eroe morì, ottennero dalla madre di lui, la ninfa Teti, di essere trasformati in pesci in omaggio al loro sovrano, come definitiva dimostrazione di lealtà.