Francesco II di Borbone verso la beatificazione: la sua storia

L'ultimo sovrano del Regno delle Due Sicilie. Il monarca pio e di carattere riservato. Soprannominato, con affetto, "Francischiello" dal suo popolo, ma, anche, da chi voleva prenderlo in giro. Pochi giorni fa, giusto lo scorso 27 dicembre, è caduto l'anniversario della sua morte. Stiamo parlando di Francesco II di Borbone, il quale potrebbe, a breve, diventare Beato.

La messa in suffraggio di Francesco II

Morto 125 anni fa, in provincia di Trento, Francesco II è stato commemorato con una funzione che si è svolta venerdì scorso, nella chiesa di San Ferdinando, a piazza Trieste e Trento, a Napoli. Erano presenti i membri dell'ordine Costantiniano di San Giorgio. In quell'occasione è stata data la notizia dell'avvio della causa di beatificazione che lo riguarderà.

Francesco II, il giovane "triste ed annoiato"

Nasce nella città partenopea il 16 gennaio 1863, da Ferdinando II e dalla sua prima moglie, Maria Cristina di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I. Di carattere timido, riceve un educazione molto religiosa, opera dei padri scolopi. A 21 anni è descritto, per l'appunto, come "triste ed annoiato" dal Conte di Gropello, rappresentante del Regno di Sardegna a Napoli, all'epoca. Nel 1859 sposa la duchessa Maria Sofia di Baviera, sorella dell'Imperatrice Sissi. I due avranno una figlia, Maria Cristina Pia, che morirà a soli tre mesi d'età.

L'ultimo Re delle Due Sicilie

Francesco II diventa sovrano il 22 maggio 1859, alla morte del padre. All'inizio, entra in contrasto con gli zii, che temono il suo carattere debole e hanno paura delle ingerenze della consorte Maria Sofia. Nonostante tutto, il giovane monarca riesce a prendere in mano le redini del potere. In politica interna, emana delle riforme (maggiore autonomia ai comuni, diminuzione della tassa sul macinato e di quelle doganali, creazione delle Borse di Cambio di Reggio Calabria e Chieti) mentre, in politica estera, si attesta su posizioni filo-austriache. Nell'anno in cui sale al trono, con atto reale, approva la presunta nuova fondanzione dell'ordine militare di Santa Brigida.

Francesco II e sua moglie Maria Sofia

La fine del regno e l'esilio

La causa principale del crollo dello Stato duosiciliano è la spedizione dei Mille. Guidata da Giuseppe Garibaldi, vide una milizia di volontari invadere la Sicilia e, da lì, giungere fino a Napoli. Come gesto di buona volontà, per provare a rimediare a quanto stava accadendo, Francesco II concesse uno Statuto (il 26 giugno 1860), simile a quello Albertino. Comunque, l'attacco garibaldino continuò e il Re tentò un'ultima linea di difesa, lungo il Volturno. Sconfitto, si ritirò a Gaeta, dove guidò i suoi uomini in una resistenza di circa 3 mesi (dalla metà di novembre del 1860 all'inizio di febbraio del 1861), contro l'esercito sabaudo. Dopo la capitolazione della fortezza, andò in esilio, prima a Roma e, poi, a Parigi. Viaggiò solo per visitare i parenti della moglie in Austria e per motivi di salute. Visse senza grandi mezzi economici, anche perché rifiutò la proposta del governo italiano di riottenere i beni dei Borbone, in cambio della rinuncia ai diritti sull'ex trono. Muore ad Arco, dove si era recato per delle cure termali, il 27 dicembre 1894.